Il nuovo governo visto da Verona: Sboarina applaude, “ma ora al lavoro” Tutti d’accordo, dai 5 Stelle (Businarolo), a Forza Italia (Bozza): “Verona si aspetta molto”

“La velocità nella composizione e la buona rappresentanza del Nord sono un segnale che serve ai nostri territori, tutti però aspettiamo il Governo Draghi al varco delle prove importanti per il Paese”.
Così il sindaco Sboarina sul nuovo governo Draghi. “Da sindaco di Verona confido in risposte importanti dalle figure scelte nei due ministeri con i quali la nostra città ha relazioni aperte: Cultura e Infrastrutture. Con la riconferma di Franceschini possiamo continuare la condivisione sul tema della legge speciale per Fondazione Arena, mentre l’esperienza in sviluppo sostenibile del neonominato Giovannini sarà utile per l’ammodernamento del progetto filovia che è in corso. Indubbio vantaggio per la nostra città verrà senz’altro dall’ormai consolidato pragmatismo di Giancarlo Giorgetti in un dicastero saliente come lo Sviluppo economico e di Erika Stefani alla Disabilità, che è un tema molto caro alla mia Amministrazione.
Anche dai ministri di Forza Italia mi aspetto una particolare attenzione per i nostri territori, soprattutto sul tema tanto caro ai veneti dell’autonomia.
Sappiamo bene cosa serve alla nostra città e senza tante burocrazie dovremmo poter disporre delle risorse per generare ricchezza. Solo a Verona per le infrastrutture, ferme agli anni ’50, servirebbero 100 milioni di euro, altri 10 per la digitalizzazione reale dell’intera città”.

«Gli italiani si aspettano che si cominci da subito a lavorare. Dunque, in bocca al lupo al governo e in particolare ai colleghi del Movimento 5 Stelle». È quanto dichiara Francesca Businarolo, deputata M5S. «Sapevamo che questo nuovo esecutivo sarebbe stato frutto di un compromesso — prosegue Businarolo — e che l’unica garanzia di poter portare avanti le battaglie iniziate nel 2018 era quello di esserci, pur con tutti i limiti posti da questa situazione. Faccio i migliori auguri ai colleghi Fabiana Dadone, Luigi Di Maio, Federico D’Incà, Stefano Patuanelli, con l’auspicio che sappiano garantire la massima trasparenza nella gestione dei fondi del Recovery. Saranno anche importanti le decisioni che verranno prese in materia di ambiente e di transizione ecologica, un ministero fondamentale che riprende le istanze che stanno all’origine della nascita del nostro Movimento».

“La partita più importante è spendere bene i 209 miliardi di fondi europei puntando su investimenti e sviluppo, e fare le riforme necessarie a cui è condizionato il Recovery Found. Sburocratizzazione e digitalizzazione, rilancio di turismo e cultura, autonomia, impresa e lavoro. Queste le priorità, che riguardano da vicino anche Verona e il Veneto per la loro connotazione imprenditoriale, turistica e culturale. Proprio Verona può beneficiare dal Governo Draghi”.
Bozza si complimenta proprio con i “tre nuovi ministri del mio partito: Mara Carfagna, Renato Brunetta e Maria Stella Gelmini sono da sempre personalità del centrodestra più europeista, liberale e riformista. Lo stesso si può dire dei leghisti Giorgetti e Garavaglia, che nel Carroccio hanno sempre veicolato le idee più moderate ed europeiste”.
E Bozza si sofferma proprio su questo: “Nel Governo Draghi emergono le istanze del centrodestra a cui io stesso ho sempre fatto riferimento: liberali e pragmatiche e meno estremiste e velleitarie”