Alla luce della bozza del provvedimento, già in circolazione, sarebbero numerose le questioni calde anche per Verona. Per questo stamattina, in diretta streaming, il sindaco Federico Sboarina ha voluto fare il punto sui temi che aspettano quanto prima risposte certe dal Governo. Primo tra tutti la riapertura dell’Arena con gli spettacoli dal vivo che, stando alle attuali notizie, dovrebbe sottostare al limite dei mille spettatori. La richiesta, lo ricordiamo, era di 6000 spettatori, contro i 3000 concessi un anno fa.
Arena. Il limite dei 1000 spettatori sembrerebbe modificabile solo dal Consiglio delle Regioni, ossia da un accordo tra tutti i Governatori. E porterebbe a dover rivedere l’intera programmazione per l’estate 2021, a poche settimane dall’avvio della stagione lirica ed extralirica. Il 5 giugno, infatti, è in programma l’evento de Il Volo che sarà trasmesso anche dall’emittente televisiva americana Pbs, che conta 90 milioni di spettatori. Il sindaco non ci vuole neppure pensare.
“Non prendo nemmeno in considerazione il limite dei mille spettatori – ha detto il sindaco -. Sarebbe un inganno, dopo un anno di Covid, ricadere nell’incubo già vissuto a maggio 2020, con norme che arrivano all’ultimo secondo e addirittura un terzo del pubblico dell’estate scorsa. Con la differenza peggiorativa che la deroga l’anno scorso la decideva la Regione, quest’anno invece la Conferenza delle Regioni. In termini di velocità è facile capire cosa significa. Tutto questo a fronte di un incredibile lavoro messo a punto per tempo, un protocollo di 50 pagine che abbiamo già sottoposto a tutti, dal Ministero al Cts. Abbiamo lavorato forte fino ad ora per essere davanti a tutti, ma anche per predisporre un modello replicabile da tutti. L’Arena è unica, è il più grande teatro all’aperto del mondo, assurdo che di nuovo si ritrovi a dover sottostare a limiti inaccettabili, modificabili non dalle singole Regioni come l’anno scorso ma addirittura dal Consiglio delle Regioni, e quindi complicando ulteriormente la situazione. Ne va della programmazione culturale ma anche dell’economia della nostra città. Questa mattina mi sono confrontato con il sottosegretario Borgonzoni. Noi vogliamo procedere con il percorso tracciato e da questo punto di vista non ci fermeremo. L’anno scorso, senza vaccini, avevamo 3 mila spettatori a serata. Non c’è tempo da perdere, non possiamo aspettare l’ultimo secondo, è già tardi adesso. Non chiediamo una via preferenziale, ma un programma così ricco come quello che abbiamo predisposto non si cambia in poche ore. Siamo gli unici ad aver già organizzato tutto, garantendo la massima sicurezza, dovrebbero solo consentirci di far lavorare una macchina così complessa, che va dalla biglietteria, ai cast, agli allestimenti. Oltretutto questa è la nostra stagionalità, non possiamo di certo posticipare il calendario degli spettacoli all’autunno o all’inverno”.