Santi Siro e Libera Il viaggio tra le meraviglie della nostra città (Tiziano Brusco)

Una delle chiese più curiose, se non altro per la posizione in cui si trova, è sicuramente la chiesa dei santi Siro è Libera collocata sulla scalinata del teatro romano.
Sembra che, secondo tradizione, la prima messa della città di Verona sia stata celebrata in un arcovolo del teatro romano, e proprio sopra questo arcovolo nel 913 venne edificata da Giovanni, vescovo di Cremona e cancelliere dell’imperatore Berengario, la chiesa dedicata a San Siro.
Verso gli inizi del XIV secolo venne aggiunta la dedica a “Santa Libera”, in riferimento a Liberata da Como, anche se non si conoscono le motivazioni che portarono a questa doppia titolazione. Nello stesso secolo l’edificio venne trasformato in stile gotico, ma di questa fase costruttiva sono rimasti solo il portale d’ingresso e il protiro pensile che lo protegge, insieme agli affreschi che lo adornano.
Nel 1517 la chiesa venne concessa alla Confraternita del Santissimo Sacramento, che commissionò, nel 1613, l’ampliamento della chiesa, incorporando l’adiacente chiesetta di Santa Maria della Cava: facendole assumere le forme che, sostanzialmente, ancora oggi la caratterizza. Tra il 1672 e il 1703 furono aperte le cappelle laterali, mentre tra il 1697 e il 1703 fu realizzata la scalinata che consente di raggiungere l’ingresso.
Alla facciata della chiesa, a capanna e rivolta verso ovest, si accede tramite una scala articolata in due rami.
Il portale d’ingresso è strombato sormontato da una lunetta con affresco raffigurante la Madonna con Bambino e protetto dal protiro pensile, su cui vi sono affreschi raffiguranti Cristo, San Giovanni Battistae Santa Dorotea e sulla lunetta San Siro in cattedra tra due sante. Sulla parete intonacata si aprono due finestre rettangolari.
L’edificio, come anticipato, sorge all’interno del complesso archeologico del teatro romano, alla base di colle San Pietro. La chiesa sorge quindi su costruzioni di epoca romana in posizione rialzata e dominante, praticamente nel punto più alto di quella che era la cavea del teatro romano, in questo modo, le strutture antiche dell’edificio riutilizzato si è adattato e la pianta della chiesa ha assunto una forma trapezoidale. L’interno è ad aula unica, con il presbiterio di ampiezza ridotta e separato dal resto della chiesa da due gradini e balaustra. Sulle pareti laterali si aprono due cappelle, una per lato: in quella di sinistra trova spazio l’altare dedicato a San Gaetano mentre in quella di destra l’altare delle Sante Libera e Maria. Dietro il presbiterio un ampio spazio rettangolare è destinato a coro. Lo spazio dell’aula è coperta da una volta a padiglione e il presbiterio da una volta a botte.
Le pareti interne dell’aula sono scandite da lesene ioniche che sorreggono la trabeazione. Ai lati dell’arco trionfale che dà accesso al presbiterio vi sono due altari, mentre al centro di quest’ultimo si trova il pregevole altare maggiore, ornato dell’ovale de l’Addolorata. Lungo le pareti del coro si trovano dei banchi lignei riccamente intagliati
Nella chiesa si trova inoltre la sepoltura di un noto pittore veronese Giambettino Cignaroli.

Tiziano Brusco