Santi e dannati. Tutti…«Davanti alla croce». Questo l’invito, nonché titolo, della Via Crucis che il prossimo 18 aprile (Venerdì Santo) alle 20.45, si terrà per il terzo anno consecutivo nel suggestivo anfiteatro dell’Arena di Verona. L’evento, co-organizzato da Chiesa di Verona, Comune di Verona e Fondazione Arena di Verona e presentato nella Sala dei Vescovi dal vescovo di Verona Domenico Pompili, insieme al primo cittadino Damiano Tommasi e alla sovrintendente della fondazione lirica Cecilia Gasdia, si svolgerà in forma di “rappresentazione”, convocando idealmente nell’anfiteatro cittadino uomini e donne della storia – anche i più improbabili – chiamati a sostare al cospetto della Croce quale luogo di sofferenza, espiazione e meditazione, ma anche di redenzione, speranza e salvezza per tutti indistintamente. Dopo la proclamazione delle stazioni da parte del Vescovo Domenico Pompili e la lettura dei correlati episodi del Vangelo, sulla via della Croce si avvicenderanno quattordici (uno per ogni stazione) figure emblematiche di uomini e donne di fede, ovvero grandi pensatori, scienziati, eroi ed eroine, nonché personaggi controversi e malvagi, interpretati dai due giovani attori di Altri Posti in Piedi, Noemi Valentini e Stefano Vantini. I testi che costituiscono i monologhi, scritti da Mons. Martino Signoretto alla luce delle documentazioni biografiche e storiche sui singoli personaggi. La serata sarà inoltre animata dalla CPAG Band e delle corali giovanili veronesi. Durante la rappresentazione della Via Crucis saranno raccolte offerte per la “Colletta pro locis sanctis” del Venerdì Santo a sostegno della Chiesa di Terra Santa. A tal proposito il cardinale Claudio Gugerotti, veronese, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, nei giorni scorsi ha sottolineato la necessità di un concreto dono generoso “in risposta al grido di chi si trova in grave sofferenza” e ricordato come la Colletta, che risale direttamente ai tempi di Gesù, sia “una risorsa imprescindibile” perché “è in gioco la sopravvivenza” della “preziosa presenza” cristiana nella Terra Santa. “E’ Significativo – ha detto il vescovo Domenico – che questa Via Crucis cada non soltanto nell’anno del Giubileo, ma in un momento che dal punto di vista geopolitico richiama la necessità di invocare la pace attraverso la rievocazione di questa pagina della storia, ossia la vicenda di Gesù di Nazareth, che duemila anni fa ha pagato di persona, proprio per dare vita a un mondo che non fosse più segnato dalla violenza. Purtroppo, la cronaca di questi giorni ci dice altro. Proprio i luoghi della Terra Santa sono dilaniati da una guerra di cui conosciamo bene i contorni e questo è solo un tassello di un più ampio contesto globale, nel quale i focolai di guerra si autoalimentano. Vorrei solo rammentare la situazione in Sudan che vive la più grave crisi umanitaria”. In conclusione, l’intervento di Michele Romano, presidente di Croce Verde Verona, ha ribadito l’impegno dei volontari per la sicurezza dell’evento.