Sante campione, è di Villafranca. Corre anche su strada, è forte, potente, generoso. Vince su strada, ma ha quella potenza che su pista diventa devastante.
Sante da Villafranca, fa Gaiardoni di cognome. E’ forte, umile, semplice. Non fa proclami, pedala. Pedala forte. Fortissimo. Nessuno più di lui, su quella pista magica, dove scrive una delle imprese più belle della storia del ciclismo italiano. Vince la velocità, batte anche l’altro azzurro Pettenella, è il più forte di tutti.
Eccolo sul podio, raggiante. “Un premio ai sacrifici miei e della famiglia” dice. Poi torna ad allenarsi, “perchè puoi vincere anche il km da fermo” gli dicono i tecnici. Sante obbedisce. Ha dentro la carica per quella medaglia d’oro che riporterà a Villafranca, ma forse saranno due. E qualche giorno dopo, eccolo in pista, nel km da fermo. Lì ci vuole forza, potenza, capacità fisica, resistenza, orgoglio. Ci vuole un fisico bestiale e Sante ce l’ha. Domina anche il km da fermo, conquista un altro oro. L’Italia scopre un campionissimo, che resta nella storia. Si chiama Sante Gaiardoni, porta Villafranca nel mondo.