Fateci caso, i dati di Sanremo ricordano i risultati elettorali. Il 52% degli italiani ha guardato la prima serata. Poco da dire, sono numeri, vuol dire che uno su due (anzi, di più), ha visto il festival di Sanremo. Tanti, un successo enorme. Però, che succede se giri per la strada? Se chiedi a qualcuno, magari anche ai tuoi amici? Se ascolti i discorsi da bar? “Io, Sanremo? Mai visto in vita mia…”. E ancora: “Macchè, vuoi che guardi quelle miserie?”. Al bar ieri: “Beh, avevo almeno dieci-dodici cose migliori da fare…”. Sì, insomma, nessuno ha guardato Sanremo, eppure c’è qualcuno che “bara”. Che non la racconta giusta. Sì, perché guardare Sanremo (chissà perché…) è diventato uno status. Negativo. “Quelle robe lì, nazional-popolari, ma fammi un piacere…”. Ma sì, non è cultura, quella. “Sono solo canzonette…”. Beh, l’accostamento con le elezioni ci sta tutto. E, sia chiaro, qua non è questione di destra o sinistra, di Lega o Pd, Cinquestelle o Forza Italia. La Lega prende il 35%? “E chi l’ha votata?”. Facile, più di uno su 3, in Italia. Anche qui, mica puoi barare, i numeri sono numeri. Renzi prende il 40%? “Incredibile, come avrà fatto?”. Facile, quasi la metà degli italiani deve pure averci messo una croce. “Io ? Mai avrei votato Renzi…”. Oppure: “Salvini? Figurati se voto Lega…”. Noi siamo così, straordinari anche in questo. Campioni del mondo nel premere l’1 sul telecomando o nel metterci una croce su per poi ritirare la mano… Oh, sia chiaro, ogni riferimento a eventi, persone e simboli, è puramente casuale.
di Raffaele Tomelleri