La sanità in Veneto, secondo i rigidi parametri del Nuovo Sistema di Garanzia del Ministero della salute, analizzati dalla Fondazione Gimbe “è ancora una volta ai vertici nazionali, in un quadro complessivo che Gimbe indica in peggioramento, con un allargamento della forbice tra Nord e Sud nel 2022.
Rivolgendo un sentito ringraziamento a tutti i nostri lavoratori del settore, ritengo la nostra promozione a pieni voti di grande significato, perché giunta da una Fondazione le cui valutazioni sono spesso fondate su una notevole severità”.
E’ questo il commento del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia agli esiti, valutati dalla Fondazione Gimbe, che ha individuato alcune tendenze positive e altre negative nella valutazione delle prestazioni delle Regioni emerse tramite il nuovo Sistema di Garanzia del Ministero della Salute.
In Veneto la sanità è al top
“Negatività – fa notare Zaia – il Veneto non ne presenta. Nel 2022, anno preso in considerazione, siamo stati tra le 13 regioni risultate adempienti nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza nelle tre aree considerate (assistenza ospedaliera, territoriale e prevenzione).
Dimostrando di esprimere un’eccellenza diffusa, siamo terzi nell’area prevenzione, secondi per l’area distrettuale, quarti in quella ospedaliera, il che ci porta al secondo posto complessivo.
Non basta, perché in Veneto nel 2022 il punteggio totale degli adempimenti della regione ai Livelli essenziali di assistenza (Lea), è di 281,84 su un massimo di 300. Rispetto al 2021, inoltre, i nostri punteggi sono aumentati del più 16,96. Si può e si deve fare meglio, ma si parte da una posizione lusinghiera nel panorama nazionale.
Dedico questa ulteriore promozione a tutto il nostro personale che, in un momento difficilissimo per il reperimento di medici e infermieri, si sta prodigando per non far mancare nulla ai malati, e ci sta riuscendo con un impegno che non esito a definire stoico”.