Cinque Centri Traumi ad Alta Specializzazione, ventidue Centri Traumi di Zona; nove presìdi di Stabilizzazione Traumi. Sono questi i numeri che vanno a comporre la Rete Traumatologica della Sanità veneta, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla Sanità Luca Coletto, dopo il semaforo verde da parte della Commissione Sanità del Consiglio regionale. «Lo dico sempre – sottolinea il Presidente della Regione Luca Zaia – in sanità chi si ferma in realtà arretra. Noi non ci fermiamo, e con questa nuova Rete diamo ulteriore evoluzione a un nostro fiore all’occhiello come il sistema dell’urgenza-emergenza. Il tutto a costo zero – tiene a precisare il Governatore – perché abbiamo lavorato creando una nuova organizzazione che utilizza le risorse esistenti e migliora le cure erogabili. Mi pare un vistoso esempio di come si possa progredire senza per forza spendere; una nuova buona pratica che mettiamo a disposizione del sistema Sanitario Nazionale, dimostrando come si possano usare al meglio le proprie forze senza gettare denaro in costose e, noi lo dimostriamo, inutili nuove costruzioni, magari due in una stessa città. Grazie a questo, e alla grande professionalità e disponibilità che spesso va ben oltre gli aspetti contrattuali di medici e infermieri, verrà salvata ancora qualche vita in più. Sui Trauma Center confidiamo molto». «Siamo di fronte – dice con soddisfazione Coletto – ad una vera e propria nuova rete salvavita, che crea percorsi rapidi, team specializzati, sale dedicate negli ospedali in modo che i traumi gravi e gravissimi possano essere affrontati ancora più velocemente. Un’organizzazione, che parte dalla segnalazione del personale nelle ambulanze o dalla valutazione al triage per chi si presenta direttamente al Pronto Soccorso, tutta pensata per dare le cure migliori, nelle strutture più adatte per dotazione di sanitari, macchinari e sale operatorie, alle migliaia di casi l’anno nei quali ci si trova di fronte ad un trauma che può portare alla morte o a lesioni permanenti anche gravi. Ognuno di questi verrà trattato in forma multidisciplinare da tutti gli specialisti necessari al caso, dalla chirurgia d’urgenza fino alla riabilitazione».