Dopo l’episodio violento accaduto alle Golosine, restano sul terreno le tracce di sangue e la scia di polemiche politiche tra Lega e Pd. “A diversi giorni dall’episodio di sangue accaduto in via Caccia i segni dell’evento – dichiara Gloria Gobetti vicepresidente della Quarta circoscrizione e testimone dell’evento – restano ancora stampati sotto la panchina dove il giovane africano, in stato di alterazione, si è tagliato. Sono una donna di poche parole, ma mi piace molto interpretare il ruolo che mi è stato assegnato così come vivo la mia vita, con concretezza, ho così chiamato le amiche Laura Bocchi della Lega e Manola Campagnari di Verona Domani e ci siamo subito attivate per ripulire la zona dal sangue”. Così si son date da fare per ripulire la zona. “Ogni giorno – dice Nicolò Zavarise, Capogruppo Lega in Consiglio Comunale – riceviamo segnalazioni e leggiamo dalle cronache di scene da far West, aggressioni, vandalismi e degrado. Episodi ormai quotidiani che accadono in centro e nei quartieri e che fanno di Verona una città insicura. Ciò che resta più grave e’ il comportamento dell’Amministrazione, che invece di ascoltare i cittadini e le denunce dell’opposizione, spesso costruttive, come la mozione depositata dalla lega per chiedere un tavolo permanente e periodico aperto a tutti per ogni circoscrizione, le considera faziose e strumentali, girando la faccia dall’altra parte e adottando un atteggiamento di vero e proprio menefreghismo. Telecamere, presidi fissi e controlli serrati specialmente nelle zone più critiche è quanto da mesi continuiamo a chiedere nelle sedi istituzionali competenti, ma le nostre richieste non stanno trovando alcun riscontro”. Gli fa eco Paolo Borchia “Ribadisco la necessità di un tavolo permanente sulla sicurezza, uno strumento concreto che permetterebbe il confronto tra politica cittadinanza e forze dell’ordine per un problema che non è solo percepito ma è reale visti la moltitudine di episodi accaduti in questi mesi”. A stretto giro di posta è arrivata la sottolineatura dei Dem per bocca di Fabio Segattini, capogruppo Pd in consiglio comunale e Francesco Casella, consigliere comunale Pd Verona. “Alla vicepresidente della quarta circoscrizione e ai militanti di Lega e Verona Domani – si legge in una nota – che si chiedono come mai a 48 ore dal grave episodio di aggressione e autolesionismo accaduto domenica in piazza della chiesa alle Golosine, Amia non fosse ancora uscita per ripulire le chiazze di sangue rimaste ai piedi della panchina, diciamo che sarebbe stato loro preciso dovere informarsi presso il presidente dell’azienda di igiene pubblica, che tra l’altro appartiene alla loro coalizione. Avrebbero scoperto che quella parte di piazza è privata, di proprietà della parrocchia. Non da oggi ma dall’inizio degli anni Duemila quando la giunta Zanotto riqualificò l’area in accordo appunto con la parrocchia. Ma molto probabilmente tutto questo era già a loro conoscenza dal momento che prima di procedere alle operazioni di pulizia le cui immagini hanno poi propagandato via social, accusando di mancanze inesistenti l’amministrazione comunale, vicepresidente e militanti di Lega e Verona Domani avevano richiesto l’autorizzazione al parroco. Allora – concludono – come consiglieri comunali ci domandiamo a che gioco stia giocando l’opposizione: conta di riuscire a prendere in giro i cittadini con simili trucchetti o intende contribuire alla risoluzione dei problemi che in questo quartiere sono molti e gravi? Il centrodestra ha mostrato l’inefficacia delle sue ricette per 15 anni. Ora può scegliere se continuare con la vuota propaganda montando casi inesistenti, come questo, oppure dare una mano ad affrontare e cercare di risolvere i problemi.”