Finalmente: al bando i catastrofisti! Dopo tre mesi di negatività ora sono sempre di più gli esperti che si attengono ai dati e ai numeri. Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia e direttore del laboratorio di Microbiologia degli Spedali Civili di Brescia, sostiene – in base agli esami di laboratorio – “che il virus sta mutando, che il caldo lo indebolisce” e sottolinea che “i pochi casi positivi rimasti sono portatori quasi sani e con scarsa capacità di trasmetterlo”.
Matteo Bassetti, presidente della Società italiana di terapia antinfettiva afferma che all’ospedale San Martino di Genova, dove lavora, “Da ormai due mesi non arrivano più casi gravi. Non dico che bisogna togliersi la mascherina e andare allegramente a bere lo spritz” aggiunge “ma mi attengo ai fatti, e questi dicono che gli ospedali Covid si stanno svuotando, tanto è vero che è difficile sperimentare i protocolli di nuove terapie, non vediamo più nuovi malati da studiare”. Sulla stessa linea Guido Silvestri, patologo, immunologo, virologo e divulgatore scientifico, che insegna alla Emory University di Atlanta: “Del tanto temuto ritorno del virus non si vede neanche l’ombra”.
Ora è turno il turno del veronese Zeno Bisoffi, professore associato all’università di Verona e direttore del dipartimento Malattie infettive nell’Irccs ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, che in un’intervista a La Nazione, Il Giorno e il Resto del Carlino porta un’ulteriore ventata di razionale ottimismo. “Il punto non sono tanto gli spostamenti” dice “quanto i comportamenti. Vai in un’altra regione? Osserva le norme e tutto andrà bene. Lo dico anche per l’economia, credo che ormai si possa andare serenamente in vacanza.
Chiaramente non sarà lo stesso modo di andare in ferie dell’anno scorso. Ho un atteggiamento molto meno rigido rispetto alle indicazioni che ci sono state finora riguardo i trasferimenti da una regione all’altra continua” Bisoffi “del resto, il rischio che corro o faccio correre a un’altra persona, se dalla provincia di Verona mi sposto alla provincia di Trento, che un’altra regione, sostanzialmente identico a quello che corro o faccio correre se mi sposto a Vicenza o Padova, che sono all’interno della mia regione. Questi confini generalizzati mi hanno sempre destato qualche perplessità”. Per Bisoffi “non è questione di essere fiduciosi o prudenti. Se siamo con amici, tutti distanti un metro, seduti ai tavolini di un bar all’aperto, che cosa c’è da temere?
Prendiamoci un aperitivo, senza mascherine, in allegria. Anche i voli vanno incoraggiati. Certo io preferirei che ci fossero posti distanziati in aereo, perché sono ambienti chiusi, ci potrebbe essere un portatore asintomatico. Ma è anche vero che la carica virale in circolazione è inferiore, abbiamo contagi sporadici, attenuati.
Occorre solo abituarsi al distanziamento e alle cautele in presenza di altri per impedire che il virus riprenda la trasmissione”. E ancora: “Riprendiamo i viaggi, evitando mezzi affollati. Se tutti osservano le norme igieniche siamo a posto – è convinto l’infettivologo – Andiamo incontro alla bella stagione, approfittiamone”.
Intanto il governatore Luca Zaia ha annunciato: “L’uso della mascherina non sarà più obbligatorio per strada in Veneto dal primo giugno. Continuerà a essere indispensabile nei luoghi chiusi accessibili al pubblico e all’esterno solo nelle occasioni in cui non sia posibile garantire continuamente la distanza di sicurezza tra i non conviventi”. Solo 8 nuovi positivi su 13.303 tamponi eseguiti nella regione nelle ultime 24 ore.