“Da un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi al Porto dell’Adige, nel territorio lupatotino, abbiamo rilevato alcune criticità preoccupanti in merito alle quali chiediamo al sindaco di intervenire immediatamente”. A dirlo sono i consiglieri della lista civica Simone Galeotto e Fabrizio Zerman. La problematica più grave riguarda l’erosione della riva che si protrae fino all’argine nei pressi del canale delle risorgive, tant’è che si vedono chiaramente i sassi dell’argine scoperti. L’altra questione, più recente, è relativa all’accumulo di alberi molto grandi, per un tratto che arriva a misurare fino a 300 metri, con un’ altezza di questi anche cinque/ sei metri. Piante intere, immondizie ed altro materiale che in caso di piena, evento tutt’altro che remoto, dovessero essere trasportate fino al Ponte Perez di Zevio potrebbero recare gravissimi danni all’ambiente. “Nel corso del nostro sopralluogo – dicono Galeotto e Zerman – è apparso inoltre evidente, come ormai più volte segnalato sui social dagli stessi cittadini che frequentano la zona dell’Adige, lo stato di degrado assoluto e sempre più crescente in cui verso il Parco del Pontoncello da quando sono stati effettuati i lavori e i vari interventi per renderlo pienamente accessibile. Vedi ad esempio l’installazione di panchine e i birdwatching per l’osservazione avifaunistica, pressoché inutilizzabili o perché interamente coperti da erba o perché distrutti”. Vale la pena ricordare che nel 2010 si era tenuta la presentazione del piano ambientale sul nuovo parco del Pontoncello costituito dai sindaci di San Martino Buon Albergo Valerio Avesani, di San Giovanni Lupatoto Fabrizio Zerman e di Zevio Paolo Lorenzoni. Un polmone verde che si estende per 35 ettari a cavallo dei tre Comuni che avevano ottenuto dalla Regione Veneto un finanziamento impiegato per disegnare il piano ambientale, incluse le strategie di gestione del patrimonio naturale e culturale dell’area verde. L’oasi naturale doveva servire a promuovere la conservazione e il potenziamento delle aree verdi anche nelle scuole attraverso lezioni e incontri, in collaborazione con Legambiente, con l’ obiettivo appunto di sensibilizzare, fin dalla giovane età, le prossime generazioni verso la salvaguardia dell’ambiente. “ A distanza di 15 anni – concludono – viene da chiedersi se, almeno per quanto riguarda il Comune di San Giovanni Lupatoto, questi gli obiettivi restano prioritari oppure la cura di questo grande polmone verde è passata in secondo piano considerata appunto la situazione di trascuratezza in cui versa”.