Spugnetta in mano e gessetto, pronto a modificare la lavagna del menù odierno. Seguendo le indicazioni della cuoca, la moglie: “Sai, qui c’è gente che viene costantemente, e ogni giorno ci fa piacere far provare qualcosa di diverso”.
Sono le parole di Francesco Meglioranzi, che assieme ad Annamaria, gestisce l’Osteria San Bernardino, a due passi da San Zeno. “Ci siamo conosciuti all’Università di Bologna, e dopo la laurea in agraria e 25 anni di lavoro nella consulenza agroindustriale, volevamo cambiare lavoro”.
E dall’esperienza acquisita, decidono di buttarsi nel mondo della ristorazione. Di osterie ne aprono tre, la penultima “La Coopera” ad Arbizzano. Fino all’attuale, rivendicando con fermezza i loro tratti distintivi: prodotti stagionali di qualità, conditi con degli scorci d’arte.
Ad Arbizzano eravate un punto di riferimento, com’è nata la decisione di cambiare?
All’inizio le gestivamo entrambe, con lo stesso nome tra l’altro, poi di là servivano dei lavori strutturali importanti e abbiamo deciso di lasciare. Qui abbiamo optato per il cambio nome, una dedica al convento di San Bernardino, che ogni giorno aiuta tutti senza chiedere nulla in cambio.
Cambiate menù praticamente tutti i giorni, cosa proponete?
E’ una cucina sia veronese, sia aperta ad altri palati, basata sempre sulla freschezza dei prodotti. Per dire abbiamo frutta e verdura di stagione, di un’azienda certificata bio del Chievo, con consegna giornaliera.
E poi?
Alcuni piatti rimangono fissi, come i bigoli al ragù bianco, o la tagliata di piemontese, un’eccellenza
zootecnica. Ci sono sempre scelte vegane e vegetariane, e veronesità come la trippa, carne di
cavallo o el pessin.
Si beve bene?
Abbiamo una scelta basata su vini locali da aziende agricole biodinamiche, oppure vini marchigiani, provenienti da vigneti molto antichi come la varietà biancame. E poi l’acqua, naturale o gassata, sempre gratis.
E dopo, spazio alla cultura…
Sì da sempre, con l’aiuto di Francesco “Sbibu” Sguazzabia e Massimo Totola, cerchiamo di proporre presentazione di libri, reading, e a breve spero torneremo coi concerti. Per dicembre ci sarà
una mostra con vari artisti, in cui la raccolta fondi verrà devoluta all’ONG “Mediterranea Saving Humans”.
LA RICETTA DEL GIORNO: “I bigoli al ragù di maiale”
La pasta la fate voi?
Sì tutti i giorni: uova, farina 0 e semola di grano. Impastiamo e trafiliamo al bronzo.
Il ragù?
E’ fatto da due tagli: la spalla e il pancettone di maiale, macinato e cotto 10-12 ore. Quando è completamente sgrassato, aggiungiamo carote e cipolle alla cottura.
Vino?
Un Valpolicella Adalia, azienda agricola Camerani.
Prezzi?
Coperto 1,50€, primi 8, secondi 12-18, dolci 4-5
EffeErre