Il ministro degli Interni Matteo Salvini parte lancia in resta: «L’Italia negli ultimi anni ha accolto 700 mila immigrati, molti dei quali clandestini, e non ha mai ricevuto collaborazione dagli altri paesi europei. Quindi non accettiamo lezioni da nessuno, tantomeno dall’Onu che si conferma prevenuta, inutilmente costosa e disinformata: le forze dell’ordine smentiscono ci sia un allarme razzismo. Prima di fare verifiche sull’Italia» prosegue il leader della Lega «l’Onu indaghi sui propri Stati membri che ignorano diritti elementari come la libertà e la parità tra uomo e donna».
La risposta del deputato veronese del Pd Alessia Rotta non si fa attendere: «Dopo la guerra all’Europa Salvini trova il suo nemico quotidiano e parte con la guerra all’Onu. Un vicepresidente del consiglio responsabile, invece di sbraitare contro tutto e tutti, deve trovare soluzioni. Già in passato l’Onu aveva messo sotto osservazione l’Italia per una legislazione carente sulla violenza sulle donne, ma nessuno ha pensato che l’Onu dovesse ritirarsi in buon ordine solo perché esistono Paesi in cui la violenza è maggiore che in Italia. Nella scorsa legislatura i nostri governi» sottolinea la deputata Dem «non hanno fatto propaganda e hanno lavorato, ma questo forse Salvini non sa farlo, per porre rimedio e divenire, invece, apripista in Europa nella lotta alle discriminazioni e ai femminicidi».