Uno sguardo diverso sulle disabilità per promuovere l’inclusione. È quello promosso dall’università di Verona e nato dall’incontro con Caterina e Francesca Santin, due gemelle 23enni di Salizzole affette da una grave disabilità che consente loro di esprimersi solo attraverso il movimento degli occhi e che tre anni fa hanno dato vita all’associazione la Bottega dei Talenti. Da allora la famiglia gira l’Italia, dalle scuole ai circoli sportivi, per mostrare ai giovani la bellezza e il valore della diversità. Le giovani sono state protagoniste di un incontro all’ateneo scaligero, primo evento nato dopo la firma di un accordo con l’Università di Verona attraverso il quale si realizzeranno attività di rilevanza culturale e scientifica, con un focus sulla formazione. In prima fila, nell’aula Megalizzi dell’ateneo scaligero, anche il vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili, e il questore Rosaria Amato, mentre il presidente della Camera Lorenzo Fontana e la ministra della Disabilità Alessandra Locatelli hanno inviato un messaggio di vicinanza e condivisione dell’iniziativa. «La diversità è ricchezza», ripete Sergio Santin, papà di Caterina e Francesca e presidente dell’Associazione. «Ognuno di noi ha il proprio talento, qualunque esso sia, l’importante è capire quale sia e metterlo a disposizione degli altri. Questo è il vero significato della parola inclusione». Ora il medesimo approccio approda anche all’università di Verona, dove negli anni di mandato del rettore Pier Francesco Nocini, attraverso i piani strategici e numerose iniziative e azioni, un’attenzione crescente è stata posta alle condizioni di fragilità, difficoltà e marginalizzazione per contribuire a creare una comunità universitaria più equa e inclusiva. Dall’anno accademico 20/21 al 23/24, le studentesse e gli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, Dsa seguiti nel loro percorso formativo con servizi dedicati, sono passati da 376 a 760. «Non vogliamo che si guardi alla differenza come mancanza ma alla differenza intesa come, appunto, talenti diversi», afferma la professoressa Olivia Guaraldo, delegata del rettore al Public engagement. «L’idea è di dare al tema della disabilità una veste di ricerca oltre che di assistenza», aggiunge Massimiliano Badino, referente del Rettore per Orientamento e inclusione. «Vogliamo trovare un nuovo modo di intervenire a sostegno di questi ragazzi. Il loro numero aumenta, alla scuola secondaria di secondo grado si registra un più 26 per cento negli ultimi cinque anni. Nei prossimi anni arriveranno all’università, dobbiamo inquadrare la questione in modo nuovo, per farci trovare preparati». Ad esprimere soddisfazione per l’iniziativa anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana. “Questa iniziativa – ha detto – offre una preziosa opportunità per riflettere sull’encomiabile attività di quanti, come l’Associazione Bottega dei Talenti, si impegnano quotidianamente per promuovere la dignità e l’autonomia delle persone in condizione di maggiore vulnerabilità, contribuendo a garantire loro una piena integrazione sociale. Tutti, compresi i più fragili, possiedono talenti che, nel rispetto delle peculiarità di ciascuno, meritano di essere valorizzati in ogni ambito e periodo della vita”.