Lago di Garda in secca, urge intervenire per mettere in sicurezza lo specchio d’acqua più grande d’Italia alla vigilia di una stagione turistica che rischia di essere altrimenti drammatica. l perentorio SOS arriva da AssonoloGarda, organizzazione di categoria aderente a Confcommercio che rappresenta gli operatori della navigazione della sponda veronese e di quella bresciana: “Abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni di zone a rischio e ci sono già casi di natanti finiti in secca, fra un mese arriveranno frotte di turisti e la situazione, se non ci saranno apprezzabili innalzamenti del livello delle acque, potrebbe diventare estremamente pericolosa”, fa presente la presidente di AssonoloGarda Verona Ilenia Mosele. “Vanno segnalate secche e scogli, ci sono lastroni anche piu 800 metri che si concentrano nelle mete più gettonate come Punta San Virgilio, la Rocca, Isola del Garda, Punta Gro, la zona tra Castelnuovo e Peschiera, mentre come tutti sanno è perfino riaffiorato l’istmo che collega l’Isola dei Conigli a Manerba del Garda. Ci sono rischi per navigazione privata, per chi noleggia ma anche per il servizio pubblico – incalza Mosele – serve una segnalazione tempestiva e consona con boe e pali, in linea con il codice di navigazione. Non c’è tempo da perdere, anche perché con la burocrazia di mezzo servono vari passaggi. Abbiamo preallertato la Regione Veneto: auspichiamo dialoghi con la Regione Lombardia e con tutte le istituzioni, a partire dai Comuni, deputate alla gestione e salvaguardia del nostro lago”. Altro problema segnalato da Mosele è quello dei dragaggi: “Le attività che rientrano nell’extra portuale hanno problemi enormi perché non c’è il funzionario del Genio Civile preposto: la posizione è vacante, ma va nominato in fretta, i dragaggi vanno fatti ora”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di AssonoloGarda Brescia, Roberto Campagnola: “Insieme ai colleghi di Verona abbiamo chiesto agli enti preposti che ci venga data assistenza sulle problematiche più importanti, a partire dalla segnalazione delle secche per proseguire con il dragaggio. E abbiamo fatto presente che nei punti di attracco, le scalette non sono più sufficienti per l’imbarco delle persone a causa dell’acqua bassa. La categoria sta vivendo questo periodo con ansia: i noleggiatori temono che le eliche possano essere danneggiate, coloro che offrono servizio di mototaxi temono di non poterlo farlo in sicurezza”. “Speriamo in un intervento straordinario, conclude Campagnola. “L’Autorità di Bacino è il nostro interlocutore principale, ma serve una collaborazione su ampia scala. Ora, subito”.