E’ stata pubblicata in questi giorni dall’editore Mauro Bonato il volume “S-Ciantisi”, l’ultima fatica letteraria di Gilberto Antonioli. Il noto poeta, giornalista e scrittore veronese si cimenta ancora una volta in quello che è probabilmente il suo cavallo di battaglia: le poesie in dialetto veronese. Un’opera che rispecchia l’animo e le caratteristiche narrative della sua scrittura, fatta di “lampi” letterari e di vere e proprie istantanee romanzesche, arricchite e rese accattivanti per il lettore proprio grazie all’immediatezza, alla spontaneità e al fascino che solamente il dialetto veronese è in grado di donare. Un poeta conosciuto e stimato per la sua finezza, sensibilità e musicalità delle parole dei suoi scritti. Armonia, malinconia, colori, immagini, si fondono all’improvviso nei versi dialettali veronesi, coniugando semplicità, leggerezza e quotidianità con elementi come la tristezza, le difficoltà della vita, la solitudine, la sfiducia, la delusione. Un’alternanza di sentimenti che potrebbe ricordare alcuni scritti del primo e baldanzoso Barbarani quando narrava da un lato, l’allegria e la serenità agreste tipica delle valli e del Garda, dall’altro si lasciava andare a scorci di nostalgia, di malinconia crepuscolare. “In “S-Ciantisi” passato e futuro si intrecciano in una continua lotta tra rimpianti, nostalgia, rabbia, speranza e fiducia – ha commentato Bonato – Un sottile gioco di psiche e inconscio fa da cornice a narrazioni fluide, sensuali, fugaci e allo stesso tempo profonde e, a volte, amare. Il dubbio, l’incertezza, la suggestione, trovano ristoro e permettono momenti di serenità e fede. L’opera di Antonioli vuole essere un mezzo per esprimere certezze e disagi, incertezze e speranze, contrasti e intime riflessioni. Un mondo ideale di pensieri filtrati, di riflessi simbolici dei vari stati d’animo, di momenti di ansia e sussulti di quiete, di “aggressivi” istanti di ribellione”.