L’industria meccanica veronese ha svolto e svolge un ruolo cruciale nell’economia locale. Nel quarto appuntamento della Rassegna Open 100 “Crea-Attività”, organizzato oggi dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, esperti del settore hanno illustrato il percorso innovativo e tecnologico dell’industria scaligera durante il seminario dal titolo “Dal radiatore in ghisa alle nuove proposte veronesi nel settore della meccanica”.
Dopo i saluti del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona Matteo Limoni, Stefano Lonardi, consigliere dell’Ordine nell’introduzione del seminario evidenzia: “La provincia veronese ha una lunga e solida tradizione nel settore della meccanica, sia per l’industria cartaria che per la climatizzazione. Il seminario ha lo scopo di trattare la storia dell’industria della meccanica di precisione per la fusione della ghisa fino alle nuove tecnologie per evidenziare il ruolo centrale dell’ingegneria nel settore”. I macchinari veronesi, entro i quali rientrano le macchine per l’industria cartaria, nel primo semestre 2023 pesano per il 18,6% sul totale delle esportazioni e quotano 1,5 miliardi di euro, il 12,2% in più rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
“Nel 1930 – racconta Alberto Maria Sartori, già presidente del Collegio degli Ingegneri di Verona e Provincia, nel suo intervento – l’Ing. Leopoldo Biasi iniziò la sua attività come calcolatore termotecnico ed impiantista, quando le caldaie venivano costruite più o meno su misura. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale la Biasi contava ormai cento dipendenti ed una produzione ampiamente rivolta alle caldaie per la Marina Militare; quando riprese l’impiantistica civile al termine della guerra la difficoltà principale consistette nel reperimento delle materie prime ed in particolare dei radiatori; qui nacque l’idea di una fonderia, prima di modeste dimensioni e poi la grande fonderia che progressivamente divenne il maggior stabilimento europeo del settore”. “Dalla fonderia – prosegue Sartori – nascevano anche le macchine per cartiera. L’ing. Emilio Robbi nel 1961 uscì dalla Biasi, in perfetta armonia, per fondare la OVER (Officine Veronesi Emilio Robbi) che si occupavano di macchine per cartiere”.
Della Over ha parlato il suo ceo, l’ingegner Stefano Marocchio.
Anche il settore della climatizzazione si è evoluto con la creazione di macchinari più sostenibili come le pompe di calore che rappresentano una tecnologia innovativa per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, ma anche per la produzione di acqua calda per l’uso domestico. La termomeccanica scaligera pesa lo 0,8% sul totale dell’export scaligero che è di 62 milioni di euro.
“La tecnologia nel settore della climatizzazione sta cambiando. Le pompe di calore –evidenzia l’ing. Paolo Ferroli, presidente e direttore tecnico di Maxa – rappresentano la nuova frontiera. Esse, infatti, utilizzando energie rinnovabili non inquinano come le tradizionali caldaie a gas e, debitamente regolate, permettono di generare elevata efficienza e di ottenere grandi risparmi in bolletta”.