Rula da 10 e lode, GR7 “rimandata” Da rivedere anche Diletta Leotta e Francesca Sofia Novello. Le altre, tutte “TOP”

Amadeus si è fatto perdonare la piccola gaffe pre-festival, anche se era già stata compresa la sua “buona fede” e “non intenzionalità”, omaggiando il palcoscenico del Festival di Sanremo 2020 con un team di collaboratrici che hanno brillato (quasi tutte…) per eleganza, bellezza e simpatia..

Rula Jebreal
DIECI con lode

La giornalista palestinese spicca, nella prima serata, per intelligenza, delicata eleganza, fascino e profonda umanità. Ci ha regalato un indimenticabile monologo, in parte autobiografico, che merita di essere riascoltato.

Diletta Leotta
CINQUE

Fieramente orgogliosa della sua bellezza, a tratti autoreferenziale. Adombrata da un eloquio veloce, ma mnemonico, che pecca di scarsa spontaneità. Il suo monologo sulla bellezza è stato banale e per nulla illuminante.

Emma D’Aquino
OTTO

La giornalista si mostra elegante e professionale. Non viene dato particolare rilievo al suo monologo sulla libertà di stampa, ma l’intenzione è meritevole.

Laura Chimenti
OTTO

È all’altezza del ruolo affidatole. Porta la sua testimonianza di giornalista e mamma nella commovente lettera alle tre figlie femmine.

Sabrina Salerno
OTTO E MEZZO

Eterna showgirl, con qualche anno in più, portato benissimo. Scoppiettante, energica e frizzante, sul palco, all’intramontabile urlo di “Boys, boys, boys”.

Georgina Rodriguez
CINQUE

Come ballerina di tango non brilla, ma tenta di illuminare gli occhi dell’imperturbabile marito Cristiano Ronaldo. Nella premura di ricordare al pubblico di chi sia la moglie, scende orgogliosa in platea per baciare il consorte.

Alketa
SETTE E MEZZO

Bionda, aurea, dalla parlantina fluente, tendente al logorroico, quasi ansiogeno. La si giustifica per l’entusiasmo nel calcare un palco così importante.

Antonella Clerici
OTTO E MEZZO

Emerge, dal vestito spumeggiante, allegra e rassicurante, rivolgendosi al pubblico con infinita esperienza.

Francesca Sofia Novello
CINQUE

La famosa fidanzata “due ruote” sfoggia un fisico da indossatrice, ma anche una voce stridula e un’esposizione incerta e cantilenante, da recita delle elementari.

Mara Venier
NOVE

Anche sul palco dell’Ariston resta l’unica, inimitabile e affettuosa “Zia Mara”, ovvero la zia che tutti vorrebbero avere in famiglia.

Pagina a cura di Madame Stephanie