“Quello che cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere”.
Così amava descrivere il suo lavoro Robert Doisneau, una vita dedicata alla fotografia, per trasformare ogni scatto in una sorta di “prova che questo mondo esisteva”, come diceva.
La sua arte è divenuta così veicolo di rappresentazioni della tenerezza. Nelle sue immagini, entrate oggi nella storia, tutta l’emozione dei rassicuranti gesti quotidiani e delle situazioni di vita che il suo sguardo è riuscito a catturare.
L’occasione per ammirarle e scoprirle è a Verona, grazie alla grande retrospettiva dedicata a Doisneau allestita da oggi 15 novembre al 14 febbraio 2024 negli splendidi spazi del Palazzo della Gran Guardia.
Un percorso visivo alla scoperta di uno dei padri fondatori della fotografia umanistica francese e del fotogiornalismo di strada, composto da 135 immagini in bianco e nero, tutte provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, nell’immediata periferia Sud di Parigi.
“Un progetto espositivo accolto in uno degli spazi più suggestivi e particolari della nostra città, con un affaccio unico su piazza Bra e l’Arena di Verona – sottolinea l’assessora alla Cultura Marta Ugolini –. Luogo che diviene amplificatore della bellezza della straordinaria opera di uno dei più grandi fotografi del ‘900, di cui è in mostra una piccolissima parte, 135 scatti, della sua immensa creazione artistica a cui ha dedicato l’intera esistenza. Una ricerca ben rappresentata nel percorso di allestimento scelto, che mostra all’osservatore tutta la freschezza e la semplicità di quella vita quotidiana ricercata da Doisneau. Un ritorno della fotografia a cui siamo legati e per la quale stiamo lavorando per ridare alla città lo spazio degli Scavi Scaligeri e per ricostruire una presenza di questa importante forma espressiva”.
La mostra, curata da Gabriel Bauret, realizzata in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Verona, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e prodotta da Silvana Editoriale, ripercorre infatti la vicenda creativa del grande artista francese. L’esposizione è stata presentata in Gran Guardia dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini insieme al curatore Gabriel Bauret e al direttore Editoriale di Silvana Editore Sergio Di Stefano.
“E’ la sesta tappa del viaggio realizzato nel Nord d’Italia con questa retrospettiva dedicata a Doisneau – spiega il curatore Gabriel Bauret – e ogni volta è stato registrato un grandissimo successo in termini di partecipazione e apprezzamento di pubblico. Siamo molto contenti di continuare questa avventura resa possibile in primis dall’importante disponibilità, apertura e vivacità delle figlie dell’artista, che hanno messo a disposizione del progetto i suggestivi scatti che compongono la mostra”.
A Montrouge, Doisneau ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. Dallo stesso atelier, oggi le sue due figlie contribuiscono alla diffusione e alla divulgazione della sua opera, accogliendo le continue richieste di musei, festival e case editrici.