Rivoluzione rifiuti? Ci vuole prudenza Padovani (FdI): "I nuovi cassonetti non funzionano". Bisinella: "Troppi disagi per tutti"

Rivoluzione nella raccolta rifiuti con nuovi cassonetti a tessera automatica e porta a porta? Ci vuole molta prudenza. Lo afferma il parlamentare di Fratelli d’Italia Marco Padovani, già assessore e consigliere comunale,e la consigliera comunale Patrizia Bisinella, capogruppo di Forza Italia in Comune alla luce dell’intervista rilasciata ieri alla Cronaca di Verona dal presidente di Amia Vr Roberto Bechis e nella quale vengono anticipati gli obiettivi dell’azienda.
“La decisione di installare i cosiddetti “cassonetti intelligenti” richiede un approccio ponderato alla luce delle precedenti esperienze”.
Padovani sottolinea infatti che “le esperienze nelle circoscrizioni 6 e 7, dove sono stati implementati i cassonetti intelligenti, hanno mostrato segni di fallimento”.
Perché? “La mancanza di verifiche e controlli giornalieri ha contribuito a questo insuccesso, così come la mancata consegna capillare dei tesserini per lo sblocco dei cassonetti a tutti gli appartamenti. Questa mancanza di rigore ha permesso la scorretta gestione dell’accesso ai cassonetti e la potenziale presenza di materiali non idonei”.
Secondo AmiaVr la novità sarà graduale e si completerà nell’arco di due anni, con una capillare campagna informativa.
“Ma è importante -prosegue Padovani – una consegna accurata dei tesserini a tutte le abitazioni, avviando altresì un mirato controllo sugli utenti e individuando coloro che non rispettano le norme di raccolta differenziata, specialmente individuando chi proviene da fuori del comune o aziende che depositano materiali non idonei nei cassonetti”.
Altre soluzioni? “In alternativa alla proposta di cassonetti intelligenti, va considerato attentamente il miglioramento dei servizi già esistenti. Al contrario, è evidente la complessità della gestione delle nuove operazioni in edifici residenziali, con le difficoltà di attuare correttamente tutte le fasi del processo”.
Padovani invita, pertanto, l’amministrazione comunale “a riflettere sulla proposta di introdurre cassonetti intelligenti, avvertendo che una partenza affrettata potrebbe rivelarsi un boomerang per la città di Verona e danneggiare un sistema di riciclo rodato che si potrebbe migliorare”.
Sul tema del nuovo piano rifiuti interviene la consigliera capogruppo Patrizia Bisinella (FI). “Negli ultimi anni i cittadini veronesi si sono visti aumentare la Tari con un peggioramento del servizio: è sotto gli occhi di tutti come la città sia sempre più sporca, con aumento di odori sgradevoli e presenza di ratti intorno ai cassonetti, che peraltro non vengono mai puliti. Se fossi il presidente di Amia, prima di preoccuparmi di lanciare innovazioni sistemerei l’esistente, poiché non possiamo chiedere ai cittadini di impegnarsi in una più accurata differenziata se la stessa azienda responsabile della pulizia della città non interviene in modo efficiente e concreto”.
“E ci tengo a specificare – continua Bisinella – che non si tratta di un problema di personale inadeguato, come Bechis pare sostenere nell’intervista alla Cronaca di Verona, bensì di disorganizzazione nel dispiegamento delle risorse e dei mezzi”.
“Per quanto concerne il nuovo piano – conclude Bisinella – non si comprende il senso di gestire una parte della raccolta dei rifiuti attraverso i cassonetti intelligenti e una parte attraverso il porta a porta: un ulteriore modo per creare confusione e disagio ai cittadini. Come la tessera elettronica, che consente solo ai cittadini residenti in un dato quartiere di poter buttare i propri rifiuti li e non altrove. Ci rendiamo conto delle difficoltà degli anziani o disabili, che magari hanno il supporto di una badante o dei figli che vivono e lavorano in un’altra zona della città? Credo sia un sacrosanto diritto di un cittadino di Verona che paga le tasse comunali di poter gettare i propri rifiuti in tutto il perimetro del suo comune di residenza, se necessario”.