Prende corpo la rivoluzione della catena di controllo che da Finanziaria Internazionale (Finint) arriva Save, con Enrico Marchi che, al termine dell’operazione e dell’opa conseguente, dovrebbe mantenere la presa sulla società di gestione aeroportuale. E il mercato, dopo aver congelato il titolo per diversi giorni sulle incertezze riguardanti il riassetto del gruppo, apprezza. Con una nota pubblicata nella tarda serata di domenica, Marchi ha comunicato di aver raggiunto un accordo, tramite le controllate Giovanni Marchi e Aprile, con Andrea de Vido, divenendo l’azionista unico di Finint. Ottenuto entro il 30 luglio prossimo (termine prorogabile al 30 agosto) il via libera delle autorità antitrust e della Banca d’Italia, scatterà la seconda fase dell’operazione, anticipata da fonti nei giorni scorsi. Una società di nuova costituzione (BidCo), partecipata da Finint e dai fondi infrastrutturali gestiti da Deutsche Asset Management e da InfraVia Capital Partners, acquisirà la quota di controllo di Save (attualmente in pancia essenzialmente a Marco Polo Holding). L’intesa scioglie il nodo del ruolo di Star Holdings, controllata indirettamente da Morgan Stanley Infrastructure, azionista di Marco Polo: la banca d’affari Usa si è impegnata a vendere la partecipazione a 21 euro per azione. Ovviamente i passi successivi, incluso l’eventuale delisting, dipenderanno dal livello delle adesioni. In particolare, molto sarà legato alla scelta di Atlantia, a cui fa capo il 22,1% del capitale. Di certo, al termine del riassetto, la catena di controllo che porta alla società a cui fanno capo gli aeroporti di Venezia e Treviso risulterà semplificata rispetto alla situazione attuale: Marchi, tramite le sue società, avrà il 100% di Finint, che parteciperà a BidCo, a cui farà capo la maggioranza di Save.