L’8 agosto 1956 nella miniera di “Bois du Cazier”, in Belgio un incendio causò la morte di 262 minatori di cui 136 italiani e fra loro il veronese Giuseppe Corso. La miniera di Marcinelle è diventata un simbolo e un santuario della memoria per tutti gli emigranti italiani che hanno perso la vita sul lavoro, spesso un lavoro duro, faticoso e pericoloso. Per questo, il Comune di Rivoli ha organizzato una giornata che ricorderà il sacrificio di Giuseppe Corso e di tutti i Caduti sul lavoro.
SABATO PROSSIMO
Ore 9.30: consegna in sala consiliare della benemerenza a Maria Elisa Corso, nipote di Giuseppe Corso, unico veronese scomparso a Marcinelle 8 agosto 1956 e Cristina Furia moglie di Paolo Falghera, rivolese scomparso il 24 settembre 2019,
Ore 11.00: presso la Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista, Santa Messa a ricordo di tutti i caduti rivolesi sul lavoro, in Patria e all’estero,
Ore 11.45: commemorazione, presso i monumenti “Caduti sul lavoro” e “Rivolesi nel mondo”, in piazza Girolamo Busoli.
Ore 12.30: pranzo presso il ristorante “La Groletta”, gestito dalla Cooperativa Sociale Panta Rei.
Nel 1956 il sacrificio del Bois du Cazier spinse i Governi dei Paesi partecipanti alla nascente integrazione europea a mettere la sicurezza e la salute dei lavoratori al centro dei progetti che poi avrebbero costituito le fondamenta dell’Unione Europea. La battaglia per la garanzia di un lavoro equo, tutelato e sostenibile deve essere anche oggi al centro della nostra risposta alle gravi conseguenze economiche e sociali della crisi sanitaria. Solo le società che garantiscono il diritto al lavoro e alla sicurezza del reddito possono progredire, ma perché questo sia possibile, è necessario assicurarle giuste tutele.
La giornata è organizzata dal Comune di Rivoli, dall’Associazione Veronesi nel mondo, dall’Associazione Rivolesi nel Mondo e dall’Associazione Caduti sul Lavoro.