Giancarlo Frigo, Floriano Rossi, Giglio Antolini, Maria Paola Defalco, Luca Braga della V Circoscrizione hanno mandato una nota sul parco all’ex scalo merci.
“Fermo restando che al termine di questo exscursus arriveremo alle medesime richieste e conclusioni prodotte anche dal Comitato di Verona Sud, per la carenza di verde che i residenti e gli amministratori di questa parte di città rivendicano da tempi remoti, nondimeno reputiamo non produttivo non essere precisi su certi passaggi storici, passaggi che non sono opinabili e anzi, riteniamo ci legittimano a pretendere ciò che ci spetta.
Territori i nostri, fin dal tempo degli antichi romani, sfruttati per il legname e la pastorizia e attraversati dalla via Claudia Augusta e più avanti, dopo l’anno mille con i primi insediamenti di Tomba e poi di Tombetta e le varie corti e via via con un inurbamento residenziale a seguito di un massiccio utilizzo del suolo: il Lazzaretto fin dal tempo della Serenissima , la Fiera dei cavalli, il Manicomio, i Magazzini Generali, la ZAI storica per l’appunto zona agricolo industriale con i primi capannoni ad arco, incentivati dallo Stato molti dei quali ancora esistenti, per la lavorazione della frutta proveniente dalle nostre campagne, subito dopo le industrie siderurgiche , la Zincatura, la Colatura Grassi, i calzaturifici, la Manifattura Tabacchi, poi la nuova ZAI, il Quadrante Europa, il Mercato ortofrutticolo, le cave per la coltivazione della ghiaia necessaria per i nuovi insediamenti degli anni 60-70-80 , il riempimento delle stesse con i rifiuti urbani di tutta la città, le due Autostrade, il Policlinico, l’Università di medicina, una parte di città, Verona sud, fino ad ora a servizio di tutta la città. Citiamo come esempio, un tentativo nella prima metà degli anni 90, con i dismessi Magazzini Generali ceduti alla Fondazione Cariverona perché quell’area divenisse luogo di cultura, di svago e di divertimento, purtroppo con esito ben diverso dal voluto.
Con atto datato 23 ottobre 1987 il Consorzio Zai cedeva gratuitamente all’Ente Ferroviario, 250.000 mq. per un valore storico di 2 milioni di euro, a seguito di una Convenzione del 1982, scaturita da una comunanza di intenti e di progetti tra i due Enti in vista di una futura espansione economica di Verona.
L’operazione a titolo gratuito è stata possibile perché le FS all’epoca erano Ente e non ancora SPA, infatti oggi i nuovi terminal in Q.E. vengono fatti con investimento congiunto ZAI/RFI e capitalizzati in nuove Società.
Non risulta agli atti vi siano state opere eseguite dalla ZAI all’interno del lotto ceduto, semmai furono eseguite opere di urbanizzazione funzionali al Q.E., il Consorzio si accollò invece le spese per togliere le canalette.
Sotto il profilo economico le FS hanno investito molto per il terminal in questione.
Dopo aver precisato tutto ciò, siamo per rivendicare la cessione gratuita dei terreni FS dell’ex scalo merci da trasformare a PARCO, quale risarcimento per i pregressi servizi che sono andati a vantaggio di tutta la città ma calati sul nostro territorio, impegnando in primis le FS quale risarcimento anche per l’intervento dell’alta velocità e gli Enti cittadini come :Fiera, Magazzini Generali, Mercato Ortofrutticolo, Autostrade, Zai, AMIA, Fondazione Cariverona, Oneri di urbanizzazione di zona, per la realizzazione di detto Parco. L’idea del parco dell’ex scalo merci, che viene proposto dalla fine degli anni 70, è bellissima e va perseguita perché servirà a tutti gli abitanti di Verona anche quale ricucitura di due realtà per molti versi contrapposte, noi ci impegneremo e saremo a fianco di quella Amministrazione che finalmente inizierà l’abbattimento di tale barriera”.