Ritrovamento storico a Ponte Nuovo Si tratta di alcuni reperti ottocenteschi e dei resti del manufatto distrutto dai nazisti

I lavori su Ponte Nuovo proseguono come da programma anche alla luce dei ritrovamenti storici rinvenuti nei giorni scorsi. Si tratta di alcuni reperti ottocenteschi e dei resti del ponte preesistente a Ponte Nuovo, datato 1838, fatto saltare in aria dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale e sulle cui macerie è stato poi costruito l’attuale. Un ritrovamento il cui valore storico anziché archeologico non pregiudica il prosieguo dei lavori che, a loro volta, non impediranno le verifiche da parte della Soprintendenza.
E’ la spalletta del vecchio ponte, costruito tra il 1836 e il 1838 e poi andato distrutto durante i bombardamenti tedeschi della seconda Guerra mondiale. Al suo posto venne costruito l’attuale Ponte Nuovo, per il quale furono sicuramente usati mattoni recuperati dalle macerie e pertanto contaminati con materiale ferroso. Si tratta di reperti che la Soprintendenza cataloga di valore storico e non archeologico e sui quali proseguiranno ulteriori accertamenti, operazioni che tuttavia potranno essere svolte in concomitanza del cantiere sul Ponte.
Ciò anche grazie alla nuova tecnica che, in corso d’opera, si è resa necessaria per la eseguire la bonifica bellica, laddove l’apposita strumentazione rilevava la presenza di materiale ferroso, mattoni contaminati dalle esplosioni dell’ultimo conflitto mondiale. Invece di procedere con l’escavazione prima superficiale e poi più profonda, si sta perciò lavorando con una stratificazione manuale e un’ulteriore verifica tramite micropali. Questo passaggio ha comportato uno stop di cinque giorni per aspettare il nulla osta da parte del 5° reparto infrastrutturale dell’Esercito di Padova. Bonifica bellica e attività archeologica vanno quindi di pari passo senza l’uno ostacolare l’altro e, soprattutto, senza fermare e rallentare i lavori del complesso intervento di adeguamento statico e sismico di Ponte Nuovo, iniziato il 22 novembre con le operazioni di cantierizzazione e avvio delle lavorazioni. Sul posto per il punto della situazione questa mattina si è recato il sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto. Presente il soprintendente Vincenzo Tinè. “I lavori sui ponti vanno fatti – ha aggiunto Tinè-. A Verona ogni cantiere si trasforma in un’occasione archeologica, in questo caso siamo di fronte ad un ritrovamento di valore storico ma non archeologico, che non blocca i lavori né li rallenta’’.