Sul ritorno a scuola “stiamo immaginando assieme al comitato tre differenti scenari a seconda dell’andamento dell’epidemia. Tutti questi scenari tengono conto che gli ordini di scuola non sono tutti uguali, in particolare i bambini piu’ piccoli hanno assolutamente bisogno di recuperare una relazione in presenza”. Lo ha detto a Sky TG24 la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani.
“Quindi nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado, tradotto elementari e medie, noi immaginiamo di poter avere la scuola in presenza. Naturalmente – ha spiegato Ascani – riducendo i gruppi classe, quindi per esempio facendo in modo che una classe sia divisa in due, ma moltiplicando le attività che si fanno, aggiungendo, cioe’, ai curricula tradizionali piu’ musica, arte, sport, creatività digitale e laboratori. Utilizzando per questo altri spazi che stiamo individuando insieme agli enti locali”.
Secondo la viceministra dell’Istruzione “per quelli un po’ piu’ grandi che si gestiscono meglio anche da soli, prevediamo che una parte dell’attività sia comunque fatta in presenza, perche’ anche loro hanno bisogno di rientrare a scuola, pero’ molto probabilmente in questo caso la didattica a distanza continuerà ad essere una parte del loro curriculum. L’attività in presenza sarà di meno rispetto al passato e sarà integrata con la didattica a distanza, che soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado ha funzionato meglio”.
“Ci stiamo confrontando anche con il ministero dell’Economia – ha aggiunto Ascani – per capire in che misura noi potremo contare su un ampliamento di organico. Avremo sicuramente bisogno di professionalità specializzate per le nuove attività. Naturalmente i Comuni hanno anche delle relazioni importanti con enti del Terzo Settore e associazioni che possono farsi carico di un pezzetto di queste attività educative, pero’ per noi conta avere un organico potenziato, perche’ naturalmente e’ quello che ci permette di organizzare piu’ attività”.
In questa prospettiva si pone ovviamente il problema assunzioni, già affrontato nei giorni scorsi dalla ministra Azzolina. In particolare si parla della sicura assunzione in ruolo di 4500 insegnanti, tra quelli risultati idonei dal 2016 al 2018. “E’ chiaro che le nuove modalità impongono anche un personale rivisto nei numeri – ha detto la Azzolina – e il Governo è pronto a intervenire per consentire un avvio di anno scolastico più sereno”.