Jerry Calà, Umberto Smaila, Franco Oppini, Nini Salerno. Ossia i Gatti di Vicolo Miracoli. La colonna sonora del mitico film del 1980 diretto da Carlo Vanzina, “Arrivano i Gatti”, è diventata per molti l’inno della nostra città. Tutti conoscono la canzone, anche chi in quel periodo d’oro non era ancora nato. Chi non l’ha mai canticchiata anche solo una volta? «Beat, Beat Verona Beat, una scuola una città», «Beat Beat, Verona Beat, e l’America è sempre là». Tempi gloriosi. Anni ruggenti. Verona è sempre bella ma a quei tempi lo era molto di più. A distanza di 35 anni, dopo litigi, separazioni, riconciliazioni – ma con l’amicizia che li lega fin dal periodo delle esibizioni nei piccoli teatri di quartiere – i Gatti sono tornati assieme per un nuovo film, “Odissea nell’ospizio”, in un’uscita in esclusiva su Chili Tv il 2 ottobre e presentato in anteprima pochi giorni fa all’Ischia global film&Music Fest. Questa la trama, per la prima parte piuttosto autobiografica: Jimmy, Nino, Franz e Gilberto sono stati i membri di una famosa compagnia di cabaret degli anni ‘80: dopo lo scioglimento si ritrovano per caso in una casa di riposo per artisti finiti sul lastrico. Il film verrà presentato al pubblico a Verona, Roma e Milano. Jerry ne ha parlato in un’intervista al Giornale, ha raccontato aneddoti della sua carriera, l’amicizia con Bud Spencer che ha sempre considerato un maestro e un fratello maggiore, il rapporto con Walter Chiari, Ugo Tognazzi e il figlio Gianmarco, Gino Bramieri, Paolo Villaggio, Michele Placido. Il matrimonio con Mara Venier. Ma veniamo alla parte tragicomica della vicenda. Riportiamo integralmente i passaggi che hanno provocato la violenta reazione di Anna Rita Leonardi, dirigente del Pd con ruolo di primo piano sul fronte comunicazione (complimenti). Però, Jerry Calà, come attore drammatico lei ha debuttato con Pupi Avati e ha vinto anche un premi al Festival di Berlino (Diario di un vizio di Ferreri, 1993). Poi? «Gli attori non possono scegliere i ruoli e io non ho ricevuto tante proposte». Perché? «Sembra quasi che a Roma ci sia una compagnia di giro che prende tutti i ruoli. Alla luce degli incassi, sembra che il pubblico si sia stancato». Nei cast non si legge il nome Jerry Calà. «Forse perché non odoro di sinistra e non invoglio i registi. Per carità, non è una lamentela, soltanto una amara considerazione». Stop. Calà non ha detto altro. Si può essere d’accordo con lui o meno, è del tutto evidente, ma sentite come ha reagito su Twitter (già, sono questi i problemi dell’Italia), la Leonardi: «Quella sottospecie di comico fallito di #JerryCala ci dice che il cinema non lo vuole perché “non odora di sinistra”. Tranquillizzatelo. Il cinema non lo vuole, semplicemente, perché è un cretino senza talento». È abbastanza chiaro perché il Pd è passato dal 40% al 18 in un amen? Questi sì che sono guru della comunicazione! Va detto, ed era immaginabile, che la Dem è stata ricoperta di commenti canzonatori e di insulti (quest’ultimi da censurare come il commento della Leonardi). Il post è diventato trend topic su Twitter, così la Dem ha amplificato la sua brutta figura. Anna Rita Leonardi, per i molti che comprensibilmente non conoscono il suo “cursus honorum”, è una donna ricchissima, sposata con un lobbista, figlia di un ricco banchiere collega del papà dell’ex ministro Maria Elena Boschi. Ha pure un blog sull’Huffington Post. Donna impegnata, impegnatissima. Che però trova anche il tempo per attaccare ferocemente Jerry Calà il quale, sarà anche un «comico fallito» come ha tenuto a sottolineare la Leonardi, ma a 69 anni continua a esibirsi la notte facendo registrare il tutto esaurito. Solo a giugno il Gatto veronese (d’accordo, è nato a Catania ma è cresciuto a bollito e pearà) si è esibito con la sua band 17 volte. Che dire? Libidine. Doppia libidine. Libidine coi fiocchi.
Home Cultura e Spettacolo Ritornano i gatti. Jerry Calà viene insultato dalla Dem Anna Rita Leonardi