“Il clamore mediatico che ha interessato la capogruppo PD in consiglio comunale Carla Padovani in questi giorni mi obbliga, come segretario cittadino, ad un breve intervento. Ritengo infatti che le conclusioni ed i giudizi sulla sua persona che sono stati riportati dalla stampa siano contrari al vero”.
Luigi Ugoli, segretario cittadino Pd Verona non ci sta al processo di piazza. “L’unico dato certo”, ha detto Ugoli, “è il suo rifiuto di apparire in un video realizzato dal suo circolo per veicolare, durante la campagna elettorale, i risultati ottenuti in questi cinque anni dal governo di centro sinistra. E, in subordine, di non aver chiarito il perché ritenendo che la vicenda dovesse essere giustamente gestita all’interno del circolo e degli organi a ciò preposti nel partito. Trarre da questo rifiuto e dalla sua matrice culturale cattolica, un’accusa a Carla Padovani di omofobia per la presenza nel filmato di una coppia gay che riconosce al PD il merito di aver portato a compimento l’iter legislativo delle unioni civili, appare del tutto fuorviante e surreale. E’ noto -ha aggiunto- che nel PD ci sono sensibilità diverse sui temi eticamente sensibili e che quello delle unioni civili è uno di questi. E’ altrettanto vero però che anche la componente cattolica del PD ha lavorato perché si arrivasse ad una definizione di un testo di legge condiviso su tale importante questione sociale. E ciò è avvenuto e giustamente il PD vanta il merito di avere dato all’Italia una legge di civiltà. Mii sento di affermare- conclude Ugoli- che anche chi manifestasse riserve su questa legge non potrebbe per ciò solo essere accusato di omofobia. Chi sta nel PD, a maggior ragione se lo fa partendo da valori cristiani, rispetta in primo luogo la persona nella sua più piena essenza e quindi anche nella sua capacità affettiva e di relazione. E sono certo che Carla Padovani è in piena sintonia con questa visione”.