Occorre che l’Unione Europea metta in campo le risorse necessarie per compensare l’impatto dei dazi americani sul vino come sugli altri prodotti agroalimentari e sostenere le filiere produttive di un settore chiave dell’economia. E’ uno dei temi emersi dall’incontro a Casa Coldiretti tra il Commissario europeo all’Agricoltura Cristophe Hansen e il presidente Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo e l’amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, che ha seguito la visita del Commissario alla Salute Olivér Várhelyi. Presenti tra gli altri anche la vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna, il presidente di Terranostra Campagna Amica Dominga Cotarella, il presidente della Consulta Vino di Coldiretti Francesco Ferreri e il professore Felice Adinolfi direttore del Centro Studi Divulga.
Coldiretti ha sottolineato come sia necessario in questo momento un’azione unita senza commettere l`errore di rispondere con dazi ai dazi.
E’ necessario che l`Ue investa direttamente sui vari settori produttivi senza gravare sul debito dei singoli Stati, aumenti gli investimenti nell`internalizzazione e cancelli tanta burocrazia che diventa un vero e proprio dazio. “Quella burocrazia, o peggio tecnocrazia, che si traduce in una normatività esasperata e spesso incomprensibile – ha sottolineato il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo ad Hansen -, che frena gli insediamenti agricoli specie fra i giovani, che ha un ‘costo’ in termini di investimenti psicologici e in risorse umane tali da frenare e condizionare il desiderio di fare impresa. Una burocrazia – ha concluso – incapace di pensare agli effetti drammatici che provoca sulle vite degli agricoltori, costretti a portare un peso enorme sulle loro spalle”.
In tale ottica “il dialogo strategico sull’agricoltura rappresenta una grande opportunità per rafforzare la cooperazione reciproca tra istituzioni europee e mondo agricolo – ha rilevato Cristophe Hansen -. Siamo orgogliosi di contribuire a questo processo, consapevoli dell’importanza di temi cruciali come la sicurezza e la sovranità alimentare, oggi più che mai al centro dell’agenda politica. Non nominiamo più il Green deal e farm to fork, perché abbiamo aperto una nuova stagione”.
Sul nuovo Piano vino della Ue e sugli effetti dai dazi è intervenuto Francesco Ferreri. “E’ fondamentale mantenere una visione chiara dei mercati – ha detto – e delle conseguenze che potrebbero derivare da scelte come l’introduzione di dazi. Oltre all’inevitabile aumento dei costi, occorre salvaguardare quindici anni di investimenti che hanno consentito ai nostri prodotti di posizionarsi non solo come vini italiani o europei, ma come simboli di qualità e forte identità territoriale. In merito alle politiche Ue – ha aggiunto – la vera sfida è quindi disporre di un sistema che permetta un utilizzo dell’Ocm Promozione più semplice e dinamico, prevedendo meccanismi meno complessi e più funzionali”.
“E’ importante che il nuovo piano Ue sul vino abbia incluso anche l’enoturismo come motore del turismo e dello sviluppo delle aree interne e rurali. – ha rilevato Dominga Cotarella -. Luoghi che, grazie alla consapevolezza e al lavoro dei nostri agricoltori, non sono più solo spazi produttivi, ma diventano territori di accoglienza, di formazione, di esperienza, capaci di trasmettere i valori profondi della nostra identità”.
Whisky fuori dalla lista dei contro-dazi. Uiv ha accolto con favore le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani
“Uiv accoglie con favore le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani in merito alla richiesta di esclusione del whisky americano nella possibile lista di prodotti Usa soggetti a contro-dazi da parte dell’Ue. Un’istanza, come sostenuto dal ministro e vicepresidente del Consiglio, tesa a salvaguardare l’immediata ritorsione sul vino”. Lo ha detto il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi dopo la videoconferenza del ministro degli Esteri.
Lo scorso 18 marzo Unione italiana vini aveva incontrato il ministro per segnalare i rischi e la pericolosità di avvitarsi in una spirale controproducente che vede gli alcolici europei – compreso il vino – esportare per 8 miliardi di euro a fronte di un import degli stessi prodotti per 1,3 miliardi. Le tariffe aggiuntive sugli spiriti americani erano state inizialmente annunciate dall’Unione Europea e congelate dopo la minaccia di ritorsione con dazi al 200% da parte dell’amministrazione Trump.
LA CONFERENZA DELLE REGIONI
La Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, riunita al Vinitaly, e presieduta dall’assessore Federico Caner della Regione del Veneto, ha incontrato il Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Christophe Hansen insieme al Sottosegretario all’agricoltura e sovranità alimentare Patrizio Giacomo La Pietra.
Al centro dei colloqui le principali problematiche emergenti del mondo agricolo: in particolare, il Commissario ha assicurato un cambio di passo a livello europeo per lo sviluppo di una agricoltura sostenibile, che risulti attrattiva per i giovani e compatibile con le politiche di contrasto al cambiamento climatico.
La Commissione della Conferenza delle Regioni ha sottolineato che il settore dell’agricoltura e i suoi operatori sono i più colpiti dai fenomeni connessi al cambiamento climatico e che la figura dell’agricoltore andrebbe valorizzata come efficace presidio contro le continue emergenze. A riguardo, la Commissione ha proposto di valutare la costituzione di un fondo per affrontare i rischi in agricoltura a livello europeo.
Al termine dell’incontro il Commissario ha rassicurato le Amministrazioni regionali sulle iniziative che la Commissione europea sta mettendo in campo in risposta ai dazi introdotti dagli Stati Uniti.
Durante la riunione, la Commissione Politiche agricole delle Regioni ha condiviso, tra l’altro, la proposta di posizione sugli ultimi provvedimenti in materia di agricoltura, sui quali la Conferenza delle Regioni si esprimerà nella prossima seduta del 17 aprile.
Intanto si prepara la trasferta a Chicago. Il 5 e 6 ottobre si va a Washington con la presenza di membri del Congresso Usa
Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, e il direttore generale, Adolfo Rebughini, hanno incontrato a Veronafiere una delegazione di 30 importatori americani di vini, nel corso della seconda giornata del 57° Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, in corso fino al 9 aprile. I buyer statunitensi fanno parte della più ampia partecipazione a stelle e strisce a Vinitaly 2025, che conta oltre 3.000 operatori business presenti nelle quattro giornate di fiera.
La visita rappresenta un’importante occasione di ascolto dei mercati di riferimento, per rafforzare il dialogo tra Veronafiere e gli stakeholder americani, in vista dei prossimi appuntamenti internazionali, che vedono, nelle prossime settimane, la partecipazione di Vinitaly a un evento di alto profilo promosso dall’Ambasciata italiana a Washington, con presenza di membri del Congresso USA del comitato italoamericano e della National Italian American Foundation. Un’iniziativa che si inserisce nel percorso di avvicinamento alla seconda edizione di Vinitaly.USA, in programma a Chicago il 5 e 6 ottobre 2025.
Al momento istituzionale, oggi, hanno preso parte anche Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia, Molly Matelski, Director Buyer Relations di Fiere Italiane e Fulvio Calcinardi, Executive Director della Camera di Commercio italiana americana del Midwest – Chicago.