Un anno e mezzo (sulla carta) al voto. In un anno e mezzo può succedere di tutto, nella vita e in politica. Ma è oggi che i partiti e i movimenti stanno gettando le basi per la scelta dei candidati sindaci. Il Covid potrebbe dare nuovo smalto a Federico Sboarina: le questioni amministrative passano in secondo piano innanzi all’emergenza sanitaria e il sindaco si è allineato a Zaia, il quale – elezioni e sondaggi alla mano – è sempre più apprezzato dai cittadini. Che si sia trattato di strategia o necessità da parte del sindaco poco cambia. Il centrodestra è indeciso sul da farsi. La Lega, che ha sempre fatto la parte del leone, è rimasta spiazzata dal sorpasso cittadino di Fratelli d’Italia, trascinata dal deputato e presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio (grande anche il lavoro svolto negli ultimi tempi dal povero Stefano Bertacco), e dagli innesti dell’ultima ora, su tutti quello dell’ex assessore comunale e ora consigliere regionale Daniele Polato. Di quest’ultimo comincia a circolare il nome per una possibilie candidatura nel 2022: il sondaggio di “Fabbrica Politica” diffuso dalla Cronaca nelle scorse settimane (il primo sondaggio pubblico sulle amministrative 2022) ne ha certificato il grande potenziale. In Comune Forza Italia è uscita dalla maggioranza: lo scontro tra il coordinatore Claudio Melotti e l’assessore in pectore Stefano Bianchini potrebbe favorire i piani di Flavio Tosi, che punta alla creazione di un polo alternativo di centroestra per tornare in sella. L’elezione dello scudierio Alberto Bozza in Regione ha sparigliato le carte. La Lega pensa a una sintesi tra i fedelissimi di Matteo Salvini e chi è più vicino a Zaia. Nella galassia di centrodestra si parla anche di Stefano Casali (Verona Domani-Fdi). Fabio Venturi si è chiamato fuori (intervista esclusiva al nostro giornale) dalla corsa, ma il suo nome continua a circolare tra chi spinge per una sintesi tra le varie anime. Qualcuno, a Palazzo, sostiene che l’ex presidente di Agsm potrebbe intercettare anche i voti di parte dei movimenti civici di centrosinistra. Ecco, il centrosinistra. Al momento l’uomo che sembra avere più voti nel Pd è Federico Benini (anche questo dato è stato confermato da “Fabbrica Politica”). Un candidato giovane e per certi aspetti fuori dagli schemi sarebbe una novità per i Dem, i quali per competere devono riuscire ad allargare il bacino elettorale al di fuori del centro storico. C’è anche l’ipotesi La Paglia. Tommaso Ferrari (Traguardi) potrebbe portare in dote un buon pacchetto di voti. Così come il ritorno in pista di Orietta Salemi (ex Pd) che nel 2017 ha sfiorato il ballottaggio, superata in extremis da Patrizia Bisinella.