E’ stata riscontrata nel Po la presenza di c6o4, Pfas di nuova generazione: lo rende noto l’Arpav. “Questa è la conferma che la questione Pfas interessa tutto il Paese, è una primaria questione ambientale nazionale”, sottolinea il presidente del Veneto, Luca Zaia. La Regione sta predisponendo una segnalazione all’Emilia Romagna, alla Lombardia e al Piemonte. Le campionature sono state eseguite dall’Arpav dopo la contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova. L’inquinante era stato trovato in passato nelle acque contaminate nei pressi dello stabilimento della Miteni, che lo utilizzava – secondo l’accusa – nel processo produttivo a sostituzione dei Pfas tradizionali. A marzo è stata riscontrata una positività presso la stazione di acque superficiali sul fiume Po in localita’ Corbola con la determinazione di un quantitativo di alcune decine di nanogrammi litro. Il campionamento è stato ripetuto il 2 aprile, confermando il ritrovamento sia nella stazione già campionata che a monte e a valle. “E’ necessario che il governo, come ha già fatto il Veneto da tempo” dice Zaia “intervenga fermamente, ponendo limiti zero. Invitiamo quindi il ministero dell’Ambiente a muoversi sulla linea già tracciata dalla nostra Regione, agendo il più rapidamente possibile”.