Finanziaria 2025, si profilano ulteriori tagli alla spesa corrente degli Enti Locali con inevitabili conseguenze sui servizi erogati ai cittadini. La bozza di legge di bilancio che circola in queste ore prevede un freno alle assunzioni, bloccando il turnover del personale al 75% e un contributo alla finanza pubblica da parte dei Comuni di 130 milioni nel 2025, 260 nel 2026 e ben 440 nel 2027. “Se si confermerà un contenimento della spesa degli enti locali di questa portata – afferma l’Assessore al Bilancio, Michele Bertucco – il Comune di Verona si vedrà decurtare 4,8 milioni di euro nel prossimo triennio. Un taglio che si aggiunge ai 3,4 milioni già decurtati, tra il 2023 e il 2024, tra il taglio agli interventi per l’emergenza abitativa, che ci ha messo in forte difficoltà, e quello lineare alle spese correnti. Sono 8,2 milioni di euro in meno in quattro anni, sottratti al finanziamento della vasta gamma di servizi essenziali erogati alla popolazione. Penso alla raccolta dei rifiuti, alla manutenzione delle strade, all’istruzione, ai servizi sociali, ma anche la manutenzione del verde pubblico, la gestione del traffico e la sicurezza. Per non parlare della cultura, dello sport e del benessere sociale che offriamo con una ricca programmazione di eventi e iniziative per tutte le età.” Non solo, il taglio del 25% del turn over del personale, previsto per il 2025, sta a significare che su 100 dipendenti andati in pensione, il Comune ne potrà assumere solamente 75. Attualmente sono 1.849 i dipendenti del Comune di Verona con un età media elevata pari a 51 anni. Di questi 269 sono impiegati nella Polizia Locale con un’età media di 49 anni. Nel 2023 il turn over è stato di 120 dipendenti, nel 2024 sarà di 112. “Anche in questo caso la macchina comunale si troverebbe in grave difficoltà – conclude Bertucco – tenuto conto che già operiamo sotto organico, soprattutto la Polizia Locale che garantisce servizi essenziali come il presidio del territorio, la regolazione del traffico, la gestione degli importanti cantieri cittadini che sono stati e saranno attivati. I Comuni non possono farsi carico dell’incapacità gestionale del Governo centrale che nella stesura di una manovra di bilancio dovrebbe prima di tutto avere a cuore il benessere della popolazione”.