E’ arrivato il via libera alla riapertura degli impianti sciistici a partire dal 15 febbraio, ma solo in zona gialla. Rimarranno dunque chiusi nelle Regioni arancioni e rosse. E’ quanto deciso dal Comitato tecnico scientifico al termine della riunione in cui è stato esaminato il protocollo messo a punto dai presidenti delle Regioni il 28 gennaio. Bocciata, dunque, la proposta dei governatori di far ripartire lo sci anche in zona arancione con capienza ridotta al 50% su funivie, cabinovie e seggiovie e l’utilizzo obbligatorio di mascherine Ffp2. Il via libera scatta dal 15 febbraio perché la data coincide anche con la scadenza del divieto di spostamento tra le Regioni.
Lombardia: “Via libera è boccata di ossigeno” Il via libera “è un primo importante riconoscimento per il mondo della montagna”. Lo ha detto l’assessore lombardo al Turismo, Lara Magoni, che ha parlato di “boccata d’ossigeno per un settore che sta soffrendo una crisi senza precedenti. Spero davvero che questa riapertura sia l’inizio di una nuova era, con la ripresa di un turismo fondamentale per la Lombardia. Sono convinta che la montagna debba essere centrale nel dibattito politico di rilancio del nostro Paese”.
Zaia: “Bene apertura, ma non va abbassata la guardia” Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha invece commentato: “E’ un bel segnale quello del Cts, un segnale doppio che, da un lato ci regala una grande tranquillità perché il via libera arriva direttamente dal mondo scientifico e, dall’altra parte, fornisce l’occasione per un rilancio della montagna in concomitanza coi mondiali di sci di domenica prossima, 7 febbraio, a Cortina. Ma il virus circola ancora e non va sottovalutato”.
Valle d’Aosta: “Finalmente da Cts ok a protocollo” L’assessore allo Sviluppo economico, formazione e lavoro della Valle d’Aosta, Luigi Bertschy, ha affermato: “Finalmente il Cts ha approvato il protocollo. Ci sono voluti più di due mesi e nonostante questo lungo lasso di tempo anche oggi una parte del protocollo non è passata. Adesso continuiamo a lavorare insieme alle altre Regioni per permettere un maggiore afflusso di sciatori per i prossimi 40, 50 giorni della stagione”.
Federfuni: “Riapertura impianti primo ristoro filiera” Federfuni Italia, infine, ha espresso “soddisfazione” per la decisione assunta dal Comitato tecnico scientifico. “E’ una vera svolta per l’economia della montagna – ha detto il presidente Andrea Formento – e rappresenta un primo ‘ristoro’ che consentirà ad una intera filiera economica di poter ripartire. Molti lavoratori stagionali potranno riprendere la loro attivita’ e quindi si allontana lo spettro di una vera e propria crisi economico-sociale che avrebbe colpito una parte importante del territorio italiano”.