“Beh, quand’ero al Verona di Battista Pastorello, avevamo scovato un giocatore del Malmoe. Un giovanissimo Federico Pastorello aveva già ottenuto il sì della famiglia, manon osammo spendere 5 miliardi per quel ragazzo che era già venuto a Verona per conoscere l’ambiente. Era Zlatan Ibrahimovic”.
Parla Rino Foschi. L’ex diesse del Verona confessa così alla Gazzetta uno dei suoi grandi rimpianti. Il mercato è così, del resto. Il racconto di Foschi, sempre in sella, fa tornare alla mente altri grandi colpi…mancati del Verona.
“Avevamo già preso un certo Batissuta”, raccontava sempre Eros Mazzi. Era Batistuta, che lui chiamava Batissuta, con la sua straordinaria capacità di storpiare i nomi “difficili”. “Infatti, poi prendemmo Radeciou…”. Che in realtà era Raducioiu, ma fa niente, l’importante è capirsi. Proprio il grande Eros, tra l’altro, aveva adocchiato “un moreto dell’Ajax, el se ciamaa Rikard…”. Ma il “moreto” più grande, era quello che l’aveva stregato nel 1957, in Brasile. “Tolemolo” disse Eros agli altri dirigenti. “Ma el gavèa solo quindes’ani…”. L’anno dopo, quel “moreto” avrebbe vinto il Mondiale di Svezia. Il nome? Edson Arantes do Nascimento. Sì, Pelè…