Ha avuto buonissimo riscontro di partecipazione il presidio unitario organizzato dalle categorie sindacali di Cgil, Cisl, Uil davanti alla casa di riposo Fondazione Oasi di San Bonifacio per protestare contro le associazioni datoriali che al tavolo nazionale di contrattazione per il rinnovo del contratto di settore Uneba sono disponibili a riconoscere un aumento salariale di appena 50 euro mensili (lordi, per di più versati a titolo di anticipo su successivi, eventuali, contratti integrativi aziendali) a valere sulle quattro annualità pregresse: 2020, 2021, 2022, 2023. Una cinquantina le lavoratrici e i lavoratori che hanno animato il presidio veronese, che si svolgeva in contemporanea ad altri presidi veneti, un risultato niente affatto scontato dal momento che oggigiorno gli organici di queste strutture sono ridotti all’osso al punto tale che il numero dei lavoratori e delle lavoratrici effettivamente in servizio per ciascun turno di lavoro è molto prossimo ai livelli minimi essenziali che si applicano per legge in caso di sciopero. Da sottolineare il messaggio di solidarietà portato dalla Presidente della Fondazione Oasi Maria Mastella che è scesa in strada per incontrare i lavoratori e i rappresentanti sindacali dicendosi vicina alle loro richieste e augurando che anche a livello nazionale prevalga la ragionevolezza.