Rigo&Rotta, la Fiera delle polemiche “Curioso che proprio il Pd ne parli adesso”. “Il caso è davanti alla ministra Bonetti”

«Curioso che proprio in questi giorni, in piena campagna elettorale, il Pd attacchi il Comune di Verona per i nomi scelti per i membri del consiglio di amministrazione di Veronafiere. Una polemica puerile e del tutto strumentale. E lo dimostra il fatto che, quando è stato nominato il CdA della Fiera di Padova, in cui il Partito democratico per mezzo del Comune ha una certa influenza, nessuno si sia finto non dico scandalizzato, ma neanche sconcertato. Eppure anche a Padova, su 5 membri del CdA, 5 sono uomini. Ma evidentemente il Comune di Verona merita un metro di giudizio diverso».
Filippo Rigo, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga veneta, interviene così in merito alla polemica che circonda l’ente di Veronafiere. «Vorrei ricordare, inoltre, che il Comune di Verona è solo uno dei componenti della compagine del Gruppo, di cui detiene il 39% delle quote. E che lo stesso Comune ha da poco aumentato il capitale di 13 milioni a favore di quello che è un ente strategico per la città. Eppure è il principale destinatario degli attacchi dei Dem. Attacchi strumentali, come ha ben detto anche il presidente Zaia, che hanno fatto passare del tutto in secondo piano le competenze delle persone scelte per sedere nel CdA. Certo non si sta facendo, così, un buon servizio per la Fiera, dal momento che in questo modo, però, si sminuiscono le qualità non solo personali, ma anche il prestigio di un Gruppo che lavora da 125 anni perché il nome di Verona sia associato ai concetti di competenze, innovazione e sviluppo».
“Sulle nomine tutte al maschile ai vertici di Veronafiere ho depositato in Parlamento un’interrogazione alla ministra Bonetti, perché si attivi velocemente per chiarire se è stata aggirata la legge che prevede il rispetto della parità di genere nella composizione dei CdA delle aziende pubbliche. Siamo davanti a un vero e proprio caso su cui non abbiamo intenzione di lasciar correre”. Così Alessia Rotta, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici della Camera e candidata per il Partito Democratico al Consiglio comunale.
“Le scuse accampate da Sboarina – prosegue Rotta – sono irricevibili, come il suo tentativo di sviare il discorso dai fatti che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Sboarina dovrebbe ricordare che il Pd veronese, quando ne ha avuto l’occasione e la responsabilità, ha indicato due autorevoli figure femminili per la scelta di ruoli di primo piano in Acque Veronesi e Agsm. E tutto il Pd ha saputo anche ammettere gli errori fatti in alcune occasioni rispetto alla rappresentanza femminile, tanto che oggi sono donne tutte le sottosegretarie dem così come le capogruppo di Camera e Senato. Il sindaco Sboarina invece è capace di ammettere l’errore? È capace di assumersi la responsabilità di certe scelte senza gettare fumo negli occhi dei veronesi?”