Rigoletto nelle mani di Albanese. Per il 100° Arena di Verona propone una nuova produzione Il pluripremiato attore e regista ha già firmato messe in scene d’opera anche alla Scala

Dopo dodici anni, il 100° Arena di Verona Opera Festival 2023 propone una seconda nuova produzione nella stessa stagione: oltre all’Aida inaugurale, un Rigoletto tutto nuovo che diventa un omaggio al grande cinema neorealista italiano degli anni ’50. Per un capolavoro del teatro musicale di tutti i tempi, mai uscito dal repertorio dalla prima veneziana del 1851, Fondazione Arena guarda ad un uomo di teatro (e del cinema italiano) di oggi, chiamando alla regia Antonio Albanese, pluripremiato attore e regista che ha già firmato messinscene d’opera, fra gli altri, al Teatro alla Scala di Milano, al Lirico di Cagliari, al Petruzzelli di Bari e al Filarmonico di Verona: Rigoletto sarà il suo debutto su grande scala nel millenario anfiteatro veronese. Con lui, il team creativo del nuovo allestimento è composto da esperti apprezzati in tutto il mondo: Juan Guillermo Nova alle scene e Paolo Mazzon alle luci. Rigoletto è il settimo titolo più rappresentato nella storia del Festival, con 102 recite distribuite in dieci allestimenti diversi lungo sedici estati fino al 2017, tutti di impronta storicizzante e tradizionale. Questa produzione giunge a vent’anni esatti dall’ultima, che ricostruiva i bozzetti del 1928: è inoltre la prima occasione, dal 2011, in cui l’Arena di Verona propone un secondo nuovo allestimento nello stesso Festival. Sull’immenso palcoscenico areniano, la vicenda di Rigoletto sarà raccontata in una forma nuova, verace e affascinante, che ne sottolineerà la forza drammatica di situazioni e rapporti fra personaggi, immutata anche rendendo gli uomini in scena più vicini al sentire contemporaneo: infatti la storia si collocherà nel Polesine degli anni ’50, parte di quella pianura rurale in cui Verdi nacque e scelse di vivere, diventata poi luogo d’elezione del grande cinema italiano, da Fellini a Pupi Avati. “È un vero onore per me occuparmi del buffone di corte più drammatico – dichiara il regista Antonio Albanese. – Considero Rigoletto un’opera impetuosa capace di esaltare passione e amore, vendetta e potere. Animare e incastonare questo capolavoro all’interno dell’Arena di Verona, per di più per i cento anni di questo spazio unico al mondo, mi rende felice. Cercherò di esaltare questa storia struggente, impegnandomi con autentica devozione e passione, promettendomi e promettendo di non impossessarmi dell’opera’’. Le quattro rappresentazioni dal 1° luglio al 4 agosto schierano in scena un cast di stelle, a cominciare dal protagonista, in cui si alternano alcuni fra i baritoni più richiesti di oggi: Roman Burdenko, Ludovic Tézier, Luca Salsi – nessuno dei quali ha mai affrontato questo ruolo a Verona – e Amartuvshin Enkhbat, che proprio in Rigoletto esordì in Arena nel 2017. L’amatissima figlia Gilda è impersonata da due specialiste quali il soprano armeno Nina Minasyan – già applaudita Violetta – e la statunitense Nadine Sierra, che il 4 agosto farà il suo debutto scenico areniano dopo una presenza in concerto nove anni fa.