C’erano tutti ieri mattina per la chiacchierata in libertà con il presidente Giuseppe Riello:dal segretario generale Cesare Veneri, al vicepresidente Andrea Prando, al presidente dell’aeroporto Paolo Arena, a Nicola Baldo, Andrea Bissoli, Gianni Dalla Bernardina, Silvia Nicolis, al presidente della Fiera Maurizio Danese e al vicario e capo della Coldiretti Claudio Valente. Il brindisi di fine anno ha offerto l’occasione per ripercorrere tutti gli eventi di “un anno passato in trincea, ma con risultati concreti”, è stato detto. “Le Camere di Commercio”, ha detto Riello, “ sono uno strumento strategico per il sostegno allo sviluppo dell’economia. Purtroppo il Governo ha fatto di ogni erba un fascio e siamo stati azzoppati al pari di altre Camere di Commercio non tutte virtuose come la nostra”. Per Riello comunque è inutile piangere sul latte versato. “L’intera struttura sta già ingegnandosi per mantenere egualmente la qualità dei serrvizi erogati fin’ora, migliorandola magari, a costi minori. E a giudicare dal successo commerciale delle missioni -ha sottolineato con una punta d’orgoglio- mi pare che ci stiamo riuscendo”. Poi si è tolto un paio di sassolini dalle scarpe a partire da questa sottolineatura: il nuovo ruolo assunto dalle Camere di Commercio, spesso concertata con la politica locale non è sfuggita al Governo centrale. Da qui è partita la riforma contro queste Camere di Commercio “sprecone e iperburocratizzate”. Per cui, per decreto hanno azzoppato queste nuove forme di relazione, vincolando il gruzzolo alle decisioni del Governo. Con grave danno per il benessere del nostro territorio ha concluso Riello.
Ulderico Campagnola