“Ottima l’organizzazione sanitaria, ma sul fronte della gestione delle ripercussioni economiche c’é ancora molto da fare. Le aziende che organizzano il lavoro in modo diverso o addirittura chiudono come devono conteggiare i giorni di chiusura? Chi pagherà i maggiori costi dovuti alle misure restrittive attuate per realizzare il cordone sanitario?”. Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona commenta così l’attuale situazione economica: “abbiamo 96mila imprese, siamo la 12esima provincia nella graduatoria nazionale e stiamo subendo un contraccolpo economico dai danni incalcolabili senza che vi sia stato un solo caso di coronavirus sul nostro territorio. Le imprese sono lasciate sole in questo momento di grave difficoltà: comprendiamo che la salute della popolazione venga prima di tutto, ma abbiamo bisogno di indicazioni chiare su come gestire l’emergenza dal punto di vista organizzativo per rispetto delle imprese ma anche dei lavoratori. La Cassa Integrazione Ordinaria sarebbe uno strumento da estendere a tutte le imprese delle aree coinvolte dalle ordinanze. Penso agli alberghi e ai ristoranti che stanno subendo un calo drastico della clientela. Verona è 5° provincia per numero di presenze turistiche, che arrivano a quota 17,7 milioni. Le pesanti disdette delle prenotazioni sono solo l’inizio di un’imprevista crisi economica che senz’altro avrà risvolti nel medio termine. Sono 7.153 imprese tra alloggio e ristorazione. Sarà necessario uno sforzo di comunicazione ulteriore del territorio, una volta usciti dall’emergenza per recuperare reputazione. Quanto alle altre imprese fioccano disdette e annullamenti di incontri e riunioni, gli ordinativi sono fermi. L’interscambio complessivo (export + import) Verona-Mondo è stato nel 2018 pari a 27,3 miliardi di Euro. Siamo al 10° provincia per valore delle esportazioni, 4° per le importazioni. Il valore aggiunto prodotto dal territorio è stimato in 28,7 miliardi di Euro, in numeri in ballo sono elevati: la situazione è davvero preoccupante e ribadisco che occorre maggiore attenzione per le imprese che sono le prime a sostenere la salute economica del territorio”.