Ricordi traumatici da non rivivere Questo disturbo è una delle condizioni psichiche di cui si soffre di più al mondo

Il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD – Post Traumatic Stress Disorder) è una delle condizioni psichiche più articolate e debilitanti, con milioni di persone in tutto il mondo che ne soffrono. Tale Disturbo si instaura a seguito di eventi traumatizzanti (aggressioni sessuali, combattimenti militari, attacchi terroristici, incidenti stradali, catastrofi naturali…). Svariati stimoli, anche minimi o addirittura sotto soglia (suoni, profumi, gesti, frammenti di contesti…) possono rammentare l’evento violento originale e attivare nella persona, spesso da allora in perpetuo stato di allerta, una reazione di attacco o di fuga in quanto si percepisce minacciata e nuovamente in pericolo. I ricordi traumatici, nelle persone con PTSD, lasciano nel soggetto una traccia emotiva potente e sono spesso contraddistinti dalla sensazione di essere rivissuti in una sorta di loop, più che solamente rievocati. In un recente studio clinico pubblicato da “Nature Neuroscience” sono state effettuate delle scansioni cerebrali in soggetti affetti da PTSD quando ascoltavano ricordi neutri, tristi e traumatici della loro esistenza. I ricordi tristi, come ci si aspettava, hanno attivato l’Ippocampo, una regione celebrale associata alla memorizzazione delle esperienze; mentre i ricordi traumatici hanno attivato del tutto inaspettatamente la Corteccia Cingolata Posteriore (CCP), un’area che solitamente risulta coinvolta con il pensiero introspettivo. Il coinvolgimento della Corteccia Cingolata Posteriore, ha indicato che la natura di questa particolare tipologia di ricordi va ben oltre una semplice memorizzazione del passato e, ha chiarito quanto i ricordi traumatici possano essere esperienze così intense da essere rivissute nel qui e ora. Comprendere che le memorie traumatizzanti sono processate a livello neurale come esperienze del presente, invece che come semplici ricordi, offre nuove prospettive per il trattamento del PTSD. L’obiettivo del trattamento di cura dev’essere quindi quello di arrivare a trasformare il ricordo, dallo stato di traumatico a quello di triste, in modo possa essere vissuto dalla persona come appartenente al passato e disimpegnarlo dal suo presente. Le forme di terapia dovranno quindi essere impiegate al fine di offrire al cervello un contesto e una cornice dove collocare i ricordi. Alcuni strumenti impiegati a tal fine possono essere la Psicoterapia, la Psicofarmacologia, l’EMDR (Eye Movement Desensitisation and Reprocessing) e la Mindfulness.

Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta