Ricordare le vittime della Shoah E’ stato sistemato ai piedi del Monumento ai Deportati per ricordare tutte le vittime

Un cuscino di rose rosse realizzato da ANED sistemato ai piedi del monumento ai Deportati, insieme alla corona d’alloro e al saluto ufficiale del picchetto d’onore. Verona ha celebrato così questa mattina, 27 gennaio, in piazza Bra, il Giorno della Memoria, ricordando la Shoah e tutte le sue vittime. Sono passati 80 anni esatti dalla Liberazione del Campo di Concentramento e Sterminio di Auschwitz-Birkenau ad opera dei soldati sovietici dell’Armata Rossa, portando alla luce gli orrori del genocidio nazista. Un anno molto significativo, come ha ricordato nel discorso di fine anno il Presidente della Repubblica Mattarella.

Un’occasione in cui l’Amministrazione comunale ha scelto di avviare, di concerto con le istituzioni che si occupano di studi storici e con le associazioni dedite alla conservazione e alla valorizzazione della Memoria, un processo di recupero delle pagine tragiche a lungo trascurate della storia veronese, al fine di rileggere gli anni della guerra, in particolare il biennio ’43 – ’45, riportando alla luce gli eventi e le pagine buie dell’orrore della deportazione o quelle gloriose per l’eroismo patriottico e antifascista di cui la città fu protagonista. Nonostante la pioggia è stata numerosa la partecipazione in piazza Bra, soprattutto dei giovani, ragazzi e ragazze delle scuole superiori, che al termine si sono recati in visita anche alla mostra e al carro. La commemorazione si è svolta alla presenza del sindaco Damiano Tommasi, del Prefetto Demetrio Martino, del Generale di Corpo d’Armata Massimo Scala, Comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto e dell’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo. Tante le autorità istituzionali, civili e militari presenti. Al termine della cerimonia il sindaco Damiano Tommasi si è recato in visita alla mostra ‘I Giusti fra le Nazioni’ allestita in piazza Bra e al Carro della Memoria. «Sicuramente quest’anno il ricordo di quei giorni e della tragedia vissuta da milioni di persone si fa più viva e attuale – ha sottolineato il sindaco Damiano Tommasi –. L’obiettivo di questo Giorno è ricordare a noi tutti il perché del nascere di bui scenari, al fine di evitarne il riverificarsi. Tuttavia con sconsolata amarezza dobbiamo riscontrare che negli ultimi anni il termine guerra e le violenze che ne seguono sul territorio europeo e non solo, sono sempre più reali».

Le medaglie d’onore di Mattarella. Una speciale mappa per i luoghi dell’orrore: c’è anche l’ex Palazzo Ina in Corso Porta Nuova

Il sindaco Tommasi e le autorità presenti si sono poi spostate in Prefettura dove si è tenuta la consegna delle 103 Medaglie d’Onore concesse dal Capo dello Stato ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti ed ai famigliari deceduti. Il primo cittadino ha consegnato le 14 medaglie riconosciute a cittadini e cittadine del Comune di Verona – tutti deceduti – ritirate dai famigliari presenti. Medaglie d’Onore Comune di Verona: Ambra Aldo, Baesso Pietro, Betteghella Romeo, Cecconi Ferruccio, Cioffi Luigi, Dal Cere’ Ottorino, Ferracini Giovanni, Leardini Umberto, Mattias Mario, Mecchi Dario, Pianalto Mansueto, Polati Gustavo, Ragno Bruno, Smacchia Franco. Il programma del Giorno della Memoria ha coinvolto in maniera corale, istituti scolastici, Università di Verona, Archivio di Stato e tutte le istituzioni e associazioni che fanno parte del Comitato Unitario per la Difesa delle Istituzioni, tra cui i Figli della Shoah, la Comunità ebraica, l’ANED e ANPI Verona, e l’Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea. Alle ore 15 il consigliere comunale Pietro Trincanato, in rappresentanza dell’Amministrazione, parteciperà alla cerimonia di deposizione di una corona di alloro al Cimitero Ebraico di via Badile. A seguire, alle 15.40, l’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo è intervenuto alla cerimonia al Sacrario del Cimitero Monumentale. Tutti gli appuntamenti, che proseguiranno fino a febbraio, sul sito del Comune di Verona. Verona durante la Seconda Guerra Mondiale è stato luogo strategico delle principali gerarchie sia naziste che fasciste. Aveva sede il Ministero delle Comunicazioni della Repubblica Sociale Italiana, cui faceva capo anche la direzione del traffico ferroviario. In corso Porta Nuova, all’ex palazzo dell’Ina, fra il 1943-1945, vi era il quartier generale della polizia nazista, luogo di incarcerazione e torture, prima delle deportazioni. Sono i ‘Luoghi della Memoria’ veronese su cui è stata realizzata una speciale mappa, con la creazione di un nuovo percorso culturale nella storia delle persecuzioni, della prigionia e della deportazione della nostra città. La mappa è stata realizzata dall’Archivio Generale del Comune di Verona in collaborazione con l’Istituto veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea.