Fino a ieri era un sogno. Domani potrebbe diventare una solida realtà. Pistoia ha rinunciato all’iscrizione in serie A e la federazione ha chiesto a Verona se vuole prenderne il posto. La famiglia Pedrollo aveva subito accantonato l’idea: questione di budget e di programmazione La massima categoria costa caro: intanto 500 mila euro di fideiussione. Poi c’è da allestire una squadra in grado di salvarsi. L’esborso, secondo gli esperti, in totale si aggirerebbe sui 3-4 milioni. Un salto nel buio potrebbe rivelarsi fatale per il bilanco e la sopravvivenza di una società per la quale la proprietà ha già fatto sforzi enormi. L’ingaggio di Vujacic, vice di Kobe Bryant ai Lakers, parla per sé. E però nelle ultime ore pare che qualcosa si stia muovendo. Si vocifera di un clamoroso ritorno come sponsor, quello di Giuseppe Vicenzi, il padre del basket veronese, l’artefice di successi ed emozioni indimenticabili: la Coppa Italia contro la Philips Milano nel ‘91 (primo e unico successo da parte di una squadra di A2); la Supercoppa del ‘96; la Korac del ‘97 a Belgrado. Bucci, Savio, Schoene, Kempton, Bonora, il grande Hi-Fly Williams, Sly Gray, Galanda, Boni, Lorthridge, Marcelletti, Mazzon, Iuzzolino, il danese Jerichow, Marcelletti, capitan Dalla Vecchia, il giocatore più amato dai tifosi veronesi secondo un recente sondaggio sui social della Scaligera. Tempi eroici, da pelle d’oca. Il palazzetto gremito a ogni partita, le sfide al cardiopalma contro la Benetton, la Virtus Bologna, la Fortitudo. E poi Varese, Milano, la Scavolini Pesaro. Le rimonte impossibili, i giganti del basket europeo che tremavano al cospetto del cuore e del talento gialloblù. Pare che la famiglia Pedrollo abbia avuto contatti anche col Banco BPM. Nessuno esce allo scoperto, è ovvio. Niente voli pindarici, piedi ben saldi a terra, e d’altronde i Pedrollo hanno costruito i propri successi imprenditoriali sulla serietà e la visione a lungo termine.
Il tempo stringe, la A1 “vale” 4 milioni
Questo l’investimento necessario per allestire una formazione competitiva
Il basket veronese, nel 2002, ha già vissuto un tracollo finanziario e il conseguente fallimento. Se non sarà ripescaggio, la squadra sarà comunque competitiva per puntare alla promozione sul campo. La Tezenis stava macinando gioco e risultati per presentarsi ai playoff nelle migliori condizioni ma il Covid ha bloccato tutto. Ancora non si sa se la ripartenza, tra settembre e ottobre, sarà col pubblico o meno. Nel frattempo però non è vietato chiudere gli occhi e ripensare al boato del palasport, ai cori, i colori, l’adrenalina, le lacrime di gioia. la rabbia per una tripla uscita all’ultimo secondo. Se sarà serie A sarà stupendo. Viceversa il cuore della proprietà si sarà dovuto arrendere alla ragione. E nel mondo imprenditoriale, oggi più che mai, cuore e ragione non possono viaggiare separati.