«Il nostro centro, nei suoi 10 anni, non ha mai affrontato una crisi di questo tipo, ma essendo in proprio da almeno 25, ho notato come negli ultimi tempi il modo di lavorare sia cambiato. Chi era in difficoltà prima del Covid, sicuramente avrà avuto la peggio.» Queste le parole di Barbara Scorrano, proprietaria del centro estetico Vanilla BeautyWellness, situato a Castelnuovo del Garda. Abbiamo intervistato lei e i componenti dello staff Elisa e Davide per ragionare sull’attuale situazione nel mondo dei servizi estetici.
Quanto è importante dedicare del tempo per la cura della propria persona, anche in un periodo in cui la bellezza potrebbe sembrare “secondaria”?
Come diciamo sempre alle nostre clienti, il benessere e la cura della propria persona devono essere un’abitudine primaria. Per questo insegniamo alle persone l’importanza di prendersi cura di se stesse, sia a livello estetico sia a livello mentale.
Come avete affrontato il periodo di reclusione forzata, lavorativamente parlando?
Siamo rimasti sempre in contatto con le nostre clienti tramite consulenze online e video tutorial.
Tra di noi invece ci siamo sentiti quotidianamente con riunioni in video chat, per studiare insieme nuovi protocolli e servizi da proporre alla riapertura.
Non mi aspettavo una chiusura così prolungata. La difficoltà maggiore è stata mantenere lo stesso livello di attenzione ed entusiasmo da parte dei clienti non avendo idea di quando avremmo potuto riaprire. Un disagio acuito dal fatto che venivano comunicate continuamente sui social ipotetiche date di riapertura, puntualmente disattese. Non avevamo idea del percorso da seguire, visto che le decisioni governative venivano presentate uno o due giorni prima al massimo.
Come state gestendo il ritorno alla “normalità”?
Per quanto riguarda le linee guida di igiene imposte, per noi non è stato un cambiamento particolarmente impegnativo in quanto a guanti, mascherine ed igienizzanti. Per ciò che riguarda le cabine pulite di tutto punto tra una cliente e l’altra e il lavoro su appuntamento, sono sempre stati un nostro standard.
Inizialmente è stato strano per le nostre clienti doversi presentare con guanti e mascherina, ma si sono adattate benissimo visto che ormai è d’obbligo. Manca, e ovviamente ha una conseguenza economica, la possibilità per le clienti “nuove” di presentarsi in negozio senza preavviso per poterci conoscere e magari prenotare i servizi: ora devono per forza telefonare.
Avete ripreso gli appuntamenti quasi a pieno ritmo oppure c’è ancora paura da parte delle clienti?
Pensare di riprendere a pieno ritmo con tutti gli obblighi di distanziamento fisico e le tempistiche di igienizzazione ed areazione delle cabine è a dir poco impossibile. Per quanto riguarda le clienti storiche, non c’è stato alcun tipo di paura o diffidenza in quanto frequentano il centro da anni e ci siamo guadagnati la loro fiducia. Purtroppo alcune ci hanno avvisato della difficoltà economica subentrata anche per loro a causa della mancanza di lavoro o di liquidità, e quindi torneranno appena potranno.
Sui vostri social avete realizzato filmati per dare alcune informazioni utili su quello che fate.
Sì, abbiamo tenuto attive tutte le pagine social e mantenuto contatti tramite Whatsapp: il riscontro è stato meraviglioso. Le nostre clienti ci hanno sostenuto ed invitato a chiamarle non appena ci fosse stata la possibilità di aprire, e questo ci ha restituito veramente l’entusiasmo giusto per riaprire. Inoltre, abbiamo acquisito nuove clienti proprio grazia alla nostra attività telematica.
Come vedete il futuro prossimo del settore estetico?
La crisi ha messo in evidenza soprattutto il problema del lavoro abusivo, piaga molto sentita nel nostro settore e che durante l’obbligo di chiusura forzata ha toccato livelli impensabili, vista la totale mancanza di controlli da parte degli addetti. È una grande falla del sistema nazionale. Moltissime attività hanno visto “sparire” clienti che, non potendo usufruire del regolare servizio in negozio (pena multe salate, chiusura attività con sequestro di licenza per 6 mesi, e denuncia penale), anziché rinunciare, si sono rivolte ad abusivi. Nonostante ciò, restiamo ottimisti: forse tutto tornerà anche meglio di prima.
Beatrice Castioni