La Guardia di Finanza di Milano, su delega della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha condotto un’operazione a contrasto del riciclaggio connesso al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
I finanzieri del Nucleo P.E.F. di Milano unitamente a personale del Nucleo P.E.F. di Vicenza, con il supporto dello S.C.I.C.O. di Roma e l’ausilio di unità cinofile “cash-dog”, ha dato esecuzione ad un fermo e quattro perquisizioni delegate presso diverse abitazioni ed un’azienda di Vicenza, sottoponendo a sequestro disponibilità finanziarie e denaro contante per oltre 6 milioni di euro.
La complessa attività investigativa delle Fiamme Gialle meneghine, supportata anche dalla Rete @ON finanziata dalla Commissione UE, ha permesso di individuare un gruppo familiare, con base a Cusago (Ml), formalmente impegnato nella conduzione di un mobilificio ma, di fatto, dedito al riciclaggio, tramite sistema “hawala”, di ingenti somme di denaro provento principalmente del traffico internazionale di sostanze stupefacenti a Milano e nel Nord Italia.
Il denaro, contato e confezionato nei sacchetti della spesa presso la base operativa del sodalizio criminale individuato dalle Fiamme Gialle in un appartamento milanese, oggetto di perquisizione, era successivamente trasferito presso una società di Vicenza attiva nel locale distretto orafo.
Nel corso delle operazioni presso i locali dell’azienda vicentina, sono sopraggiunti a bordo di una OPEL ASTRA due cittadini macedoni, rispettivamente di 27 e 37 anni, i quali dopo aver parcheggiato l’auto hanno prelevato dal portabagagli due sacchetti della spesa contenenti 19 involucri di cellophane nei quali erano riposte banconote di vario taglio (dai 5 ai 500 euro). All’esterno dell’azienda, pensando di trovarsi di fronte a due dipendenti della società orafa vicentina, hanno chiesto di entrare presso gli uffici a due ispettrici in borghese delle Fiamme Gialle beriche – impegnate nella cintura di sicurezza esterna – le quali, dopo aver intravisto il contenuto delle buste, li hanno lasciati entrare dando pronto avviso ai colleghi che stavano già operando nei locali aziendali, dove i due “spalloni” sono stati bloccati ed identificati ed è stato loro sequestrato il denaro contante trasportato pari ad oltre 200.000,00 euro.
Gli stessi non hanno voluto spiegare il motivo della loro presenza e la provenienza del denaro, peraltro destinato a quella che dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle meneghine è una società coinvolta nel riciclaggio dei proventi del narcotraffico.