Importanti traguardi per l’associazione veronese Ridope Onlus. Il sodalizio scaligero, di cui è presidente Perla Stancari, già prefetto di Verona, è nata quattro anni fa per contribuire alla ricerca ed alla cura delle persone affette da dolore pelvico cronico.
Rientrano in questa patologia mali poco conosciuti ma altamente invalidanti come l’endometriosi, la vulvodinia e la cistite intestiziale, solo per citarne alcuni. Le cause di questo dolore spesso non sono facili da riconoscere: occorrono, infatti, almeno sei mesi prima che si possa arrivare ad una diagnosi certa, perchè le cause del dolore possono essere molteplici. Inizia per il malato un’odissea che lo porta da studio medico in studio medico senza che possa trovare una cura efficace, impossibilitato a condurre un’esistenza normale.
Per dare voce a questa categoria di persone il cui dolore rimane sconosciuto ai più, Ridope Onlus ha di recente sottoscritto con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona una convenzione che formalizza la collaborazione già esistente con l’Azienda anche attraverso il Centro multidisciplinare dedicato a questa patologia, di cui è responsabile il dottor Valentino Bergamini e ne consente ulteriori sviluppi.
Per avere un’idea dell’incidenza del dolore pelvico cronico, che colpisce prevalentemente la popolazione femminile e che può avere cause molto diverse, basti pensare che la sola Azienda ospedaliera di Verona ogni anno eroga circa 8.000 consulti ginecologici di cui circa 600 sono riconducibili al dolore pelvico cronico.
Ridope Onlus si impegna, tra l’altro, alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni nazionali ed internazionali riguardo tali patologie, ma, soprattutto, alla tutela dei diritti delle persone che ne sono affette. Per questo è fondamentale la promozione e la comunicazione delle opportunità offerte dalla struttura multidisciplinare istituita presso l’Ospedale della donna e del bambino di AOUI Verona.
Altro importante traguardo raggiunto è l’accreditamento dell’Associazione presso il Policlinico Gemelli di Roma, a cui l’associazione è giunta dopo un complesso iter in cui sono stati attentamente valutati i requisiti di RIDOPE.
La possibilità di entrare in sinergia con un’altra struttura ospedaliera universitaria di grande prestigio consentirà di fornire contributi per la formazione del personale su tematiche riguardanti la necessaria multidisciplinarietà per la diagnosi e la cura di alcune patologie e le potenzialità scientifiche e cliniche che il Gemelli offre. Ciò al fine di fornire agli operatori del settore strumenti informativi e formativi sulle patologie di altre discipline: alcune delle quali, comprese tra le malattie rare riconosciute dall’Istituto Superiore di Sanità non sono, infatti, ampiamente conosciute da parte di medici e personale paramedico che opera in ambiti clinici diversi.
L’importanza di questo accreditamento, spiega Perla Stancari, “sta nel poter interagire anche con uno degli ospedali più importanti d’Italia, noto a livello internazionale, per divulgare le opportunità di cura di queste patologie. A Verona, la sottoscrizione della convenzione con l’Azienda ospedaliera formalizza e prevede ulteriori sviluppi della già ottima collaborazione con l’ospedale della donna e del bambino e il centro diretto dal dottor Bergamini, dove opera un’équipe multidisciplinare, purtroppo bloccata al momento dall’epidemia di Covid ma ormai pronta a ripartire. L’accreditamento con il Gemelli ci darà, come associazione Onlus, un’ulteriore opportunità di interagire con altre realtà medico-scientifiche per agevolare l’accesso alle cure e anche per sostenere la ricerca su questa sindrome”.