Ricerca oncologica, chirurgia robotica, medicina rigenerativa, grazie all’impiego di organi stampati in 3D, questi gli obiettivi del dipartimento di Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno infantili che l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) ha indicato tra i 180 dipartimenti di eccellenza italiani. Nello specifico, il dipartimento di Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno infantili ha ricevuto 7 milioni e 782mila euro per il suo progetto di sviluppo che durerà fino al 2027. Progetto che è stato illustrato giovedì 3 agosto, da Giovanni De Manzoni, direttore del dipartimento, e dai referenti del progetto d’Eccellenza Maria Bencivenga, docente di Chirurgia generale, e Luca Giacomello, docente di Chirurgia pediatrica. Il Progetto di Eccellenza 2023-2027 del dipartimento riguarda il “Miglioramento della qualità della Ricerca”.
“Abbiano compreso, – spiegano i referenti del progetto – come all’interno dei gruppi di ricerca, spesso molto impegnati in attività clinica-assistenziale, pur essendovi il presupposto per idee progettuali e di ricerca di altissimo livello, mancassero gli strumenti da fornire al ricercatore, per ottimizzare il suo progetto, senza incidere sulla sua attività sincrona di medico-chirurgo. Pertanto, abbiamo creato HIF: Health Innovation Factory, un vero e proprio spazio fisico, dove tutti i ricercatori del dipartimento possono afferire con un’idea progettuale e uscire con il progetto “chiavi in mano” pronto per essere sottomesso ai calls dei bandi nazionali ed internazionali, auspicandone il finanziamento”.
HIF è composta da un nucleo di gestione con competenze eterogenee che aiuteranno il collega supportandolo con tutti gli strumenti in dotazione in Ateneo, sia fisici che virtuali, per incentivare la ricerca, i prodotti della ricerca, ed il riverso sul territorio come azione di terza missione.
L’obiettivo generale del progetto di eccellenza del dipartimento riguarda il “Miglioramento della qualità della Ricerca” e delle attività ad essa legata, focalizzando su tre aspetti principali: la medicina traslazionale, la medicina rigenerativa e la tecnologia robotica ed intelligenza artificiale.
La ricerca traslazionale oncologica sarà volta a concretizzare l’utilizzo di specifici biomarker nella scelta terapeutica per il singolo paziente. Ciò comporta uno sviluppo delle conoscenze sulle correlazioni esistenti tra la caratterizzazione molecolare del tumore e differenti fattori quali: prognosi, predittività della risposta alla chemioterapia o a farmaci mirati e la risposta immunitaria dell’ospite.
La ricerca traslazionale cardio-metabolica sarà volta allo studio di pathways metabolici e di profili genetici di rischio per patologie ad elevato impatto epidemiologico. come obesità, diabete e malattie cardiovascolari al fine di creare strumenti preventivi e terapeutici personalizzati applicabili sin dall’infanzia.
La ricerca in ambito tecnologico sarà principalmente dedicata alla chirurgia robotica e all’introduzione dell’intelligenza artificiale.
In ambito di medicina rigenerativa, saranno sviluppate linee di ricerca di ingegneria tissutale per la bio stampa 3D/4D e la tecnologia lab-on-chip. Nel dettaglio da materiale biologico di origine fetale, normalmente scartato, si estrarranno cellule staminali con potenziale rigenerativo-terapeutico.