A volte ritornano. E questa volta potrebbe esser per sempre, almeno nel cuore dei tifosi. Perché quella che si presenta davanti al “nuovo” tecnico del Legnago, si tratta chiaramente di un’impresa eroica, sportivamente parlando.
E’ tornato Giovanni Colella, per l’ennesima volta, così hanno deciso ai piani alti. L’ultima era stata la terribile trasferta di Mantova a dicembre: l’anno nuovo alle porte e la voglia e la consapevolezza che fosse arrivato il momento di cambiare. Il ragionamento poteva avere un suo senso, viste le ambizioni di inizio stagione, e gli appena 18 punti racimolati in venti giornate.
Ma l’errore più grande commesso dalla società del presidente Venturato, è stato quello di affidarsi ad un nuovo condottiero come Michele Serena, fuori “allenamento” da almeno un paio di stagioni e troppo docile per risollevare una situazione che stava già diventando drammatica.
Con Serena il raccolto è stato ancora più magro: solo 9 punti conquistati in quattordici sfide, una sola vittoria, sette sconfitte e soprattutto l’ultima posizione, a rappresentare ormai purtroppo un dato di fatto.
Fatale la disfatta di Trieste, quando anche la squadra chiedeva da tempo il cambio in panchina. Ora è il momento del Colella-bis. Serve un miracolo per rubare quei 2 punti ad una Giana Erminio penultima, che separano l’inferno dalla speranza dei playout. Stavolta eventualmente il cammino negli spareggi non sarebbe così favorevole come l’anno scorso.
Ma come ha sempre ribadito il tecnico veneto, bisogna andare un passo alla volta. E il primo di un calendario non impossibile, sarà sabato tra le mura amiche del Sandrini, contro una diretta concorrente come il Fiorenzuola.
Poi la trasferta in casa di una Pro Sesto distante 4 lunghezze, e le ultime più ardue, contro due rose in corsa per i playoff come Albinoleffe (in casa) e l’ultima con la Juventus U23 (fuori), che si spera già arrivata a destinazione.
Quattro gare per sperare di meritarsi ancora la serie C, per tenere viva la fiammella. E che solo un mister esperto di queste situazioni, come Colella, può raggiungere. Servono cuore, testa, fortuna e la voglia di non sbagliare.
Fabio Ridolfi