L’Italia si tinge di arancione: da ieri hanno cambiato colore 12 regioni cioè Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto. Resteranno così per almeno 15 giorni, mentre le disposizioni del nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte resteranno in vigore fino al 5 marzo.
C’è una novità sostanziale: via libera agli spostamenti nelle seconde case anche fuori Regione. A quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi infatti il divieto a varcare i confini regionali non vale per le seconde case, di proprietà o in affitto, che rientrano nella fattispecie secondo cui «è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione» mentre nel Decreto Natale tale divieto era esplicitato. Ecco dunque le principali regole.
COPRIFUOCO. Confermato il divieto di spostamento dalle 22 alle 5 salvo esigenze lavorative, necessità o salute.
SPOSTAMENTI. È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune. Lo spostamento verso una sola abitazione privata consentito, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
BAR E RISTORANTI. Sospese tutte le attività di ristorazione, sempre consentito asporto (fino alle 22 per i ristoranti, fino alle 18 per i bar) e delivery.
SCUOLA. In presenza alle superiori almeno al 50% e fino a un massimo del 75%. L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi integralmente in presenza.
MUSEI. Chiusi, a eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi.
ZONE BIANCHE. Con il nuovo Dpcm arrivano le ’zone bianche’ ovvero «le regioni con un livello di rischio basso» dove «si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti», all’interno delle quali «cessano di applicarsi le misure di cui al presente articolo relative alla sospensione o al divieto di esercizio delle attività ivi disciplinate, alle quali si applicano le misure anti contagio previste dal presente decreto, nonché dai protocolli e dalle linee guida allo stesso allegati concernenti il settore di riferimento o, in difetto, settori analoghi».
“Per i ragazzi è un passo davvero fondamentale”
Le scuole superiori possono riprendere in presenza nelle zone gialle e arancioni al 50% da lunedì e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. È questa, a quanto si apprende, l’indicazione del Cts, convocato d’urgenza per un’ulteriore conferma sulla riapertura delle scuole dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Gli esperti nel corso della riunione hanno ribadito collettivamente l’importanza della ripresa della scuola in presenza, ferma restando l’attenzione alla curva dei contagi.
Se i governatori volessero prendere decisioni diverse e chiudere le scuole se ne assumeranno la responsabilità anche perché, hanno sottolineato gli esperti, stanno emergendo problematiche legate anche alla sfera psichica nella popolazione giovane in età scolare e anche negli studenti delle università”.