Riapre il Magalini, mancano i medici Lo sottolinea Annamaria Bigon, del Pd, che si chiede “come mai il Veneto ha un’alta percentuale di dimissioni?”. “Eppure ora si deve potenziare il pubblico: è una delle lezioni che abbiamo appreso dal Covid”

“Finalmente, dopo una lunga attesa, unico del Veneto completamente covid nella seconda parte di pandemia, riapre il Magalini: ora per farlo funzionare a pieno regime, rispettando quanto scritto nelle schede ospedaliere, serve assumere personale. La chiusura prolungata per la riconversione a Covid Hospital ha aggravato la situazione, con la fuga di medici specialisti che, impossibilitati a svolgere le loro mansioni, se ne sono andati in altre strutture”.
Ad affermarlo è Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini e consigliera regionale del PD, all’indomani della riapertura dell’ospedale di Villafranca. “Mancano primari a ortopedia e cardiologia, un responsabile gastroenterologia e parecchi di area medica: neurologi, cardiologi, pneumologi, infettivologi oltre a otto fra chirurghi e medici di area materno infantile. In tutto il Veneto le dimissioni dei medici ospedalieri sono in percentuale doppia rispetto al resto d’Italia, perché? Nel frattempo, anziché intervenire per colmare queste lacune, si continuano a esternalizzare le prestazioni affidandole al privato. Potenziamo il pubblico a favore di tutti i cittadini: è una delle ‘lezioni’ che abbiamo appreso dalla pandemia”.

 

“Il Magalini è un punto di riferimento per un ampio bacino territoriale e la sua chiusura ha creato numerosi disagi. Nessuna strumentalizzazione politica, come insinua qualche esponente leghista che si accorge del problema solo ora, per dire che è stato risolto”, conclude Bigon.