Perché sciare è un diritto di tutti, senza distinzione di abilità… basta avere il mezzo giusto. E il mezzo giusto è il pulmino che è stato presentato nella sede della scuola professionale Scaligera Formazione Engim dagli allievi della qualifica Carrozzieri che hanno lavorato al restauro. Alla cerimonia di consegna erano presenti i partner Edelweiss, l’Associazione “La Libellula e il Giungo – Onlus” e Luca Mazzi del Banco BPM di Verona. Gli allievi della qualifica Carrozzieri della scuola professionale Scaligera Formazione Engim di Verona, infatti, hanno lavorato al restauro di un vecchio pulmino per portarlo a nuova vita e adibirlo, in tutta sicurezza, al trasporto sulle piste da sci di bambini disabili. Un lavoro eseguito sotto la supervisione del loro insegnante e con la collaborazione dei giovani apprendisti dell’impresa formativa LIFT che opera nella scuola. Ed è grazie anche al loro lavoro che circa 23 bambini e ragazzi del progetto Emma, nato per far conoscere l’ambiente montano e la pratica dello sci alpino a ragazzi diversamente abili dai 6 ai 18 anni, partiranno per la stagione sciistica. E non è solo divertimento, significa molto di più, si tratta infatti di un progetto che ha avuto inizio nel 2014 ed è cresciuto di anno in anno. L’associazione “La Libellula e il Giunco – Onlus” ha fatto incontrare i ragazzi della scuola professionale veronese con il Progetto Emma e il Club Alpino Edelweiss e da questo incontro è nata la sinergia e la collaborazione che ha portato a questo risultato: un pulmino dedicato alla sfida di fare inclusione attraverso lo Sport. Oltre alla scuola professionale Scaligera Formazione Engim, hanno collaborato e sostenuto il restauro del pulmino, Banco BPM, l’Associazione “La Libellula e il Giunco – Onlus” e il Club Alpino Edelweiss. La rete del progetto Emma include inoltre scuola Sci “Scie di Passione”, AULSS9 Scaligera Distretto 4 e vede il sostegno anche di Socado, Alpe Cimbra e Fondazione Mazzola. “La scuola professionale Scaligera Formazione Engim da sempre ha a cuore l’inclusione e l’educazione dei giovani”, – racconta la preside Paola Merci. Elio Muntoni, insegnante di Carrozzeria ci dice: “All’inizio il lavoro sembrava una missione impossibile, era un mezzo da rottamare, che presentava grosse anomalie nella struttura, ma rappresentava anche un grande valore per i ragazzi del progetto Emma; finalmente ci veniva data la possibilità per fare qualcosa di veramente concreto per loro”. “Con questo spirito ci siamo messi al lavoro”, spiega un allievo della scuola – “con la forza e la tenacia di chi desidera contribuire a realizzare qualcosa di bello, dentro e fuori: uno spettacolare pulmino che da rudere è diventato un gioiello.” Ma la cosa più importante è l’esperienza che hanno vissuto questi studenti; il donare il proprio tempo mettendosi a servizio degli altri è una ricchezza personale che li accompagnerà nel corso della loro vita.