“Rendere visibili gli invisibili’’. L’appuntamento domani all’Università di Verona La giornata di studio vedrà la partecipazione di centinaia di assitenti sociali da tutta Italia

Stranieri senza documenti, vittime di tratta, persone senza dimora, richiedenti asilo, minori non accompagnati. Donne, uomini, ragazze, ragazzi, bambine e bambini che sono vittime, innanzitutto, del non poter essere presi in considerazione neppure dai servizi sociali per l’assenza di documenti o di uno status definito. Persone con diritti, ma che non possono vederli riconosciuti. Una sfida per il servizio sociale in tutta Italia e che per la prima volta viene mostrata nella sua interezza, adottando una categoria che li abbraccia tutti, andando oltre l’inadeguatezza di approcci parziali. È questo il tema che, per la prima volta viene affrontato dagli assistenti sociali, partendo dal Veneto, con una giornata di studio che ha già raccolto centinaia di adesioni. L’incontro, organizzato dall’Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto in collaborazione con l’Università di Verona ed altri partner indicati nel programma allegato, è intitolato “Rendere visibili gli invisibili” e si terrà a Verona il 16 febbraio 2023, presso la sede dell’Ateneo veronese di via San Francesco, 22, aula T5. È aperto a operatori sociali e studenti servizio sociale anche da fuori regione ed è fruibile in modalità online, oltre che in presenza. Negli interventi della giornata, affidata al coordinamento di Gianfranco Bonesso e che vedrà la partecipazione del presidente dell’Ordine nazionale Gianmario Gazzi, oltre che della presidente dell’Ordine veneto Zambello, si affronteranno il tema della tratta e del grave sfruttamento, le diverse forme di violenza e di discriminazione, i nodi giuridici da sciogliere, facendo appello al primato della deontologia professionale. Sarà anche l’occasione per una prima fotografia complessiva del fenomeno. Il programma prevede due sessioni di interventi di esperti nella mattinata, seguita da workshop nel pomeriggio, di cui uno dedicato al nodo chiave della mediazione linguistico culturale.